“Still and forever”, la prima personale dell’artista israeliano Ori Gersht (Tel Aviv, 1967), ha inaugurato il primo marzo alla Brand new gallery. Estremo è il gesto creativo con cui realizza le sue opere: immagini idilliache colte nel loro perdersi in un’estrema involuzione, per assopire in decadenza. Rielaborando tele antiche, Gersht medita sull’esistenza e sul destino dell’essere umano. Ciò che preme all’artista è immobilizzare l’attimo, quello stesso attimo che nello svolgersi degli eventi si mostra in tutta la sua completezza e si fa testimone di un momento di vita, essendo parte di una sequenza senza requie.
Memore e sempre vigile della violenza consumata nel suo paese natale, oltre che osservatore di faide perdurate e ancora vive nel resto del mondo, l’artista crea la serie “Blow up”, che s’ispira all’omonimo film di Michelangelo Antonioni: le immagini floreali ricalcano perfettamente i toni del tricolore francese e sono legati all’opera di Henri Fantin-Latour. Con un gesto pittorico esplosivo si disintegra il classico "still life" grazie ad un processo che sospende l’immagine dei fiori e che perdura fino all’esplosione d’essa per mezzo di lievi scosse di nitroglicerina, saggiamente disposte.
Dopo che una camera ad alta risoluzione ad 1/6000 di secondo ha colto i momenti essenziali della dinamica e l’artista ha selezionato i migliori scatti nasce l’opera d’arte, l’insieme di due orizzonti di senso: il caos e la tranquillità, la pace e la violenza. In Big Bang, brandelli di petali, cocci e steli si disperdono improvvisamente nell’ "habitat", cadendo infine lentamente per terra, o meglio a rallentatore. Pomegranate s’ispira a un’opera di Juan Sànchez Cotan, pittore spagnolo del del XVII secolo; Falling Bird, invece, a una natura morta di Jean Baptiste Siméon Chardin.
Fino al 4 aprile.
Brand new gallery, via Farini 32, Milano.
Info: 0289053083
www.brandnew-gallery.com