L’obiettivo come occhio dell’artista, come una protesi tecnologica che registra immagini e suoni, incamera ciò che vede per non lasciarlo in mano al tempo che dimentica. È una pietra immobile che segna le tappe di un percorso esclusivamente individuale, di un mondo filtrato attraverso la diversa sensibilità di ciascun artista. Gap, generazioni a confronto, parte proprio da qui, dall’idea che ogni prodotto della creatività umana sia legato necessariamente al tempo nel quale lo stesso prodotto è stato creato e quindi differente da quello che lo procede e da ciò che lo seguirà.
Da oggi infatti parte il festival della video arte, Gap, che dura fino al 9 marzo. Il Maxxi di Roma ospita questa tre giorni che vedono la partecipazione d’ artisti appartenenti a generazioni diverse che si confrontano fra loro usando lo stesso mezzo espressivo, una telecamera appunto. Artisti affermati e pionieri della video art presenteranno i loro lavori insieme con nuove leve nate e cresciute in mondi cibernetici. Potremmo chiamarle variazioni su uno stesso tema dove per variazione dobbiamo intendere, il diverso occhio che agisce e la differente generazione che questo registra.
I video non saranno i soli protagonisti, le varie proiezioni, infatti, si concluderanno con le interviste agli artisti, con dibbatiti dove saranno gli stessi “video maker” a parlare e discutere delle motivazioni della loro poetica assieme ai curatori e al pubblico. Particolare è invece la giornata dell’otto marzo nella quale verrà data particolare attenzione alla videoartiste per celebrare la festa della donna. Questa sera alle 18,00 la rassegna si aprirà con i saluti insituzionali di Pio Baldi, del presidente Maxxi Roberto Grossi e Francesco Casetti che presenterà i risultati della ricerca L’arte al tempo dei media.
Fino al 9 marzo
Maxxi, via Guido Reni 4, Roma
Info: www.fondazionemaxxi.it