Il 2 febbraio presso la Howard Greenberg gallery di New York è stata inaugurata la mostra An italin prospective. Il progetto, curato dalla critica Angela Madesani e organizzato da Studio la città di Verona, si pone l’ambizioso obbiettivo di riuscire a stimolare il pensiero su una possibile identità italiana della fotografia. Sono così presentati alcuni lavori di quattro tra i fotografi più conosciuti e rappresentativi del nostro paese: Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Luigi Ghirri e Massimo Vitali. La mostra indaga non solo le differenze tra gli approcci estetici dei fotografi ma genera anche un dialogo sulle nuove visioni, suggerisce più ampie prospettive e riflessioni sull’identità della fotografia italiana attraverso fili comuni e sensibilità di fondo. La mostra presenta, così, un nuovo contesto nel quale questi fotografi si inseriscono, facendo attenzione a come ogni artista affronta il tema dell’identità culturale attraverso l’esplorazione topografica.
Importante il ruolo di Luigi Ghirri (1943-1992), fotografo ma anche teorico, organizzatore ed editore, attivo dai primi anni ’70. Tramite il suo lavoro prende parte alla tradizione concettuale fotografica che sposta l’attenzione dai processi manuali per la creazione di un oggetto, all’esame della natura di tale oggetto e del suo rapporto con la realtà, registrato dalla fotografia. Le immagini di Ghirri sono visivamente profonde e delicatamente colorate, si concentrano sulla natura della rappresentazione e della percezione. Sono state selezionate per la mostra alcune immagini che propongono diversi soggetti immortalati nell’arco di vent’anni, luoghi dove vi è solo una traccia del passaggio umano, tra cui le fotografie dei primi anni ’70 che ritraggono giardini pubblici, dai variopinti colori autunnali, e la costa romagnola. Di Gabriele Basilico (1944), tra i più noti protagonisti della fotografia italiana, sono in mostra fotografie appartenenti a diversi cicli di lavori: Bord de Mer (1984), le immagini che ha realizzato per la Mission photographique de la DATAR in viaggio per il nord della Francia, alle fotografie delle città, da Mosca a San Francisco e Roma.Le sue sono immagini contrassegnate da un silenzio inquietante e dall’assenza umana, un valore estetico che spinge architettura e paesaggio in primo piano e l’attenzione dello spettatore in luoghi spesso dimenticati che invece sono, da Basilico, raccontati nel dettaglio. I temi dell’isolamento spaziale e l’indifferenza urbana persistono in tutta la sua opera, così come il suo documentare il paesaggio urbano in continua evoluzione, dalla città post-industriale a quella post-moderna. Dopo aver lavorato come fotoreporter e cameraman, Massimo Vitali (1944) ha acquisito fama internazionale per le sue fotografie di grandi dimensioni degli spazi comuni, come le spiagge italiane, parchi e discoteche. Vitali esplora il rapporto etnografico tra uomo e natura, attraverso raffigurazioni di persone qualunque durante il loro tempo libero. Vitali staziona la sua macchina fotografica su una piattaforma rialzata e attende che il paesaggio si riempia di gente, riuscendo a spiare i drammi individuali, la complessità, e lo svolgersi di una moltitudine di interazioni. Utilizzando una macchina fotografica di grande formato, Vincenzo Castella (1952) esplora il paesaggio urbano contemporaneo e industriale di luoghi che conosce bene, tra cui Milano e Napoli. Influenzato dal suo background in antropologia, Castella racconta e sintetizza il paesaggio urbano indagando le analogie e le differenze tra le città del mondo occidentale. Attraverso minuti dettagli e orizzonti lontani, le panoramiche urbane di Castella confrontano e comparano non solo le evidenze della storia, ma sono anche la prova dell’inarrestabile cambiamento tecnologico. Castella presenta in mostra alcune immagini inedite di Istanbul e Malta.
Da segnalare che la mostra alla Howard Greenberg è connessa a quella ospitata contemporaneamente presso l’Hunter college di New York, dal titolo Peripheral visions – Italian photography in context (1950s-present), dal 2 febbraio al 28 maggio 2012. L’esposizione presenta le opere di importanti fotografi italiani che hanno esplorato un’immagine alternativa dell’Italia in relazione al ben noto patrimonio storico del Paese e ai suoi luoghi panoramici.
Fino al 13 marzo 2012
Howard Greenberg gallery
41 E 57 street, 14th floor, New York
Info: www.howardgreenberg.com