Schober, orizzonti di energia

Orizzonti carichi di misteriosa energia risplendono sulle trenta tele di Helmut Schober in mostra alla fondazione Mudima. Originario dell’Austria, Schober si distanzia dalla pittura tradizionale approfondendo una tecnica da lui stesso inventata in grado di creare effetti di luce sulla materia: luce di colori chiari su oscuri sfondi. Spirali densi di vivacità esplorano cosmici spazi dove l’ignoto sembra trapelare dall’informale visione pittorica.

«Di fronte a quadri che da un lato richiamano il conosciuto e dall’altro insistono sul diritto alla libertà dell’immaginazione, viene meno la capacità di distinguere tra concreto e astratto – scrive Peter Anselm Riedl sul suo testo critico – le stesse scienze naturali hanno smantellato le frontiere della percettibilità, ponendoci ogni giorno di fronte a immagini provenienti dal campo dell’astronomia e della microscopia, ma anche a raffigurazioni della complessità visiva provenienti dai limiti più estremi raggiunti dal computer».

Sono molti anni che il pittore elabora la sua tecnica personale nell’esplicarsi di sempre nuove possibilità di azione. Il fulcro dell’attenzione si posa proprio sul centro luminoso che riluce come fosse un’apparizione di materia. Un gioco cromatico coinvolge diverse tonalità di colore, dal giallo al fulvo, dal marrone-grigio, al marrone-nero. Helmut Herbst invece scrive sul suo testo critico: «Dai quadri di Schober emana una forza alla quale non è possibile sottrarsi. Subito l’osservatore viene catturato dalla dimensione dei dipinti, spesso decisamente più grandi di lui. Avvicinandoci alla tela notiamo la straordinaria luminosità di questa pittura, l’incandescenza interna che scaturisce dal dipinto e investe lo spettatore. Diventiamo così tutt’uno con l’opera e abbiamo la sensazione di venire inglobati nello spazio dipinto, quasi fossimo risucchiati da un vortice».

Fino al 2 marzo
fondazione Mudima
via Tadino 26, Milano
Info: 0229409633; www.mudima.net