Voci dalla città

Adalberto Abbate, nato a Palermo nel 1975 dove vive e lavora, presenta la sua mostra “Firenze says”, a cura di Pietro Gaglianò, alla Srisa contemporary art gallery di Firenze: una nuova tappa del suo percorso di indagine sui temi delle libertà civili, del ribellismo urbano, della libertà di espressione.

Si tratta dell’edizione fiorentina propone un lavoro "site specific" del progetto proposto nel 2010 a Palermo, nell’ambito della mostra Rivolta alla galleria Francesco Pantaleone. Dopo “Palermo says”, dunque, il nuovo step ha impegnato Abbate, a partire dal 20 gennaio, in una ricognizione fotografica delle scritte tracciate sui muri della città toscana presentate in modo inedito in occasione dell’inaugurazione della mostra.

“Firenze says” riflette sulla capacità di autodeterminazione dei singoli e sulla volontà di espressione e opposizione che sottende l’atto di scrittura sui muri. Senza assumere una posizione in merito ai messaggi dichiarati nelle scritte, senza esprimere un giudizio di carattere politico o morale, Abbate mette in rilievo il valore dell’azione: una alterazione del silenzio, vale a dire la manifestazione di dissenso da parte di «persone che, colma la misura, hanno qualcosa da dire, e che hanno scritto e scriveranno ancora sui muri, che non hanno orecchie, ma che si ritrovano d’un tratto ad avere bocca e mente, idee e rabbia».

“Firenze says” è la voce di una città nascosta e trasversale, una città che rivendica la propria presenza con caparbietà, sfidando le operazioni di ‘ripristino del decoro’ che periodicamente imbiancano i muri cittadini. Notoriamente gli statement sui muri non recano firme individuali, al massimo una sigla che dichiara l’appartenenza a un raggruppamento politico o ideologico. Negli scatti che lo ritraggono mentre mima l’azione di scrittura, l’artista presta un volto e una gestualità agli anonimi autori. La sua presenza non si appropria di un’azione, ma ne è il completamento e indica il bisogno di un’assunzione di responsabilità individuale. C’è, infine, un certo impulso all’archiviazione, alla sottrazione all’oblio di quella storia sociale secondaria scritta sui muri e poco amata dalle autorità.

FIno al 2 marzo
Srisa gallery of contemporary art
Santa Reparata international school of art
via San Gallo 53r, Firenze
Info: www.santareparata.org/gallery/gallery_home.html