Guardare non è osservare

Grazia Varisco e Aurelio Sartorio si cimentano in un confronto atto a svelare similitudini e differenze. Fabbri contemporary art di Milano è lieta di ospitare questi due artisti milanesi che approfondiscono il tema dell’osservare, del percepire e del guardare in generale.

La Varisco svolge la sua attività fin dagli anni ’50; è membro del Gruppo T e ha partecipato alle esibizioni Miriorama e a quelle internazionali di arte programmata e cinetica, continuando successivamente come artista singola. Sartorio si dedica alla pittura dalla metà degli anni ’90. «Ogni quadro funziona come dimostrazione che tutti i vedenti vedono ma non tutti sanno quello che vedono e come lo vedono – scrive Elisabetta Longari ripensando a Sartorio – e soprattutto che è impossibile vedere il vedere».

In mostra i quadri comunicanti della Varisco, datati 2008-2011: opere in ferro e alluminio, forme riprodotte in bilico tra pieni e vuoti; inoltre sono presenti i lavori appartenenti alla serie Dilatazione di spazio. Spazio potenziale, datati 1973-1974. Nei dipinti di Sartorio colore e struttura si fondono in una sola immagine stimolando nel visitatore ciò che l’artista proclama essere la “ricerca dell’accordo”, ovvero quella fase del lavoro che presume la messa a punto delle tonalità, della saturazione e temperature delle varie tinte sino al conseguimento del giusto tono e dell’equilibrio tra richieste in apparenza incompatibili. Il rimanente spazio della galleria sarà occupato dall’antologica della Varisco e da un’installazione di Sartorio.

Fino al 25 febbraio
Fabbri contemporary art
via Stoppani 15c, Milano
Info: 0291477463; www.fabbricontemporaryart.it