Samuel Aranda ha vinto il World press photo 2012. Lo scatto fotografico del 32enne spagnolo è stato ritenuto dalla giuria del concorso che da 55 anni premia i migliori fotoreporter internazionali capace di mostrare il coraggio delle persone comuni che stanno lottando.
Una donna il cui volto e corpo sono completamente coperti abbraccia un parente morente all’interno di una moschea allestita come ospedale durante gli scontri a Sanaa, Yemen, contro le forze del presidente Ali Abdullah Sale il 15 ottobre 2011. Aranda si trova in Yemen per testimoniare con la sua macchina fotografica le atrocità della battaglia armata di un popolo contro il potere dittatoriale. È una contemporanea Pietà di Michelangelo quella immortalata da Aranda che mostra l’essenza della primavera araba, del coraggio e della sofferenza di chi sta donando la propria vita per la collettività.
Da sempre impegnato nei campi dei conflitti armati, il fotoreporter sapagnolo prima di arrivare in Yemen ha riportato gli scontri in Tunisia, Egitto e Libia permettendo a molte immagini di giungere nelle pagine dei giornali internazionali. Aranda collabora con il The New York Times, dove la fotografia vincitrice del World press photo è stata pubblicata, per Le Monde, il Newsweek e molti altri. L’artista riceverà i 10.000 euro di premio il 21 aprile durante la tradizionale cerimonia di premiazione che si celebra ogni anno ad Amsterdam. Il suo scatto fotografico inizierà poi a girare insieme a quelli degli altri vincitori per i quarantacinque paesi dove è prevista la mostra delle immagini premiate dal World press photo. Oltre al premio principale iI "contest" premia i fotoreporter dei migliori scatti 2011 suddivisi in nove categorie.
Quest’anno tra gli italiani premiati, Simona Ghizzoni che con il reportage sulla condizione della donna in Palestina, si è aggiudicata il terzo premio nella categoria “Contemporany issues”. A rappresentare l’Italia nella giuria del World press photo 2012 Renata Ferri.