“Fractal net singing” è la mostra antologica dedicata a Fernando Garbellotto che racchiude il percorso dell’artista veneziano dal 1969 a oggi. In esposizione opere su tela e carta che riprendono il motivo conduttore dell’indagine artistico-filosofica. Originale il progetto di 20 reti frattali installate nel loggiato di palazzo Crepadona, che si fondono a suoni registrati direttamente a Belluno e diffusi nello spazio espositivo.
Sono inoltre proiettati due video: “Fractal net thinking sliding Venice”, realizzato in occasione della mostra allestita alla collezione Peggy Guggenheim, e “Fractal net singing”, scelto per il padiglione Italia della 54esima esposizione internazionale d’erte di Venezia e presentato anche nell’ambito dell’ultima mostra del cinema lagunare, nato dalla collaborazione tra l’artista e il regista vicentino Giancarlo Marinelli, con la sonorizzazione della cantante Elisa. L’esposizione è patrocinata dal comune di Belluno, assessorato alla cultura della provincia di Venezia e assessorato alla Cultura della regione Veneto.
«La rete – scrive Garbellotto stesso – rappresenta la piena esaltazione del vuoto e del non visibile; in essa si può cogliere il senso profondo del vuoto: esso non solo conferisce identità al pieno, ma soprattutto ne costituisce la funzione e l’utilità. Continuo a creare reti per cercare di comprendere meglio il grande unico sistema della natura che ci governa credo che solo grazie alla continuità spaziale e temporale della creazione ripetitiva delle reti mi potrò avvicinare alle leggi della natura e al pensiero sistemico. La rete è l’immagine schematica della storia della vita sul nostro privilegiato pianeta: nodi, interrelazioni, biforcazioni, incroci, azioni e retroazioni, percorsi non lineari, rappresentano anche il grande schema di processo, grazie al quale la vita è nata ed è progredita».
Garbellotto nasce a Portogruaro nel 1955 dove vive e lavora. Dopo gli studi umanistici e la laurea in giurisprudenza, all’inizio degli anni Ottanta s’interessa alla pittura. Nel 1997 fonda a Milano con altri otto artisti il movimento “caos italiano”, effettua una dozzina di mostre in Italia e all’estero. Nel 2007 giunge all’elaborazione di ciò che egli stesso definisce il punto di sintesi della ricerca degli ultimi vent’anni: le reti frattali. Realizza per Christian Dior, l’immagine per il lancio di un nuovo prodotto. Nel 2009 inizia a creare anche video e video installazioni; la sua prima performance “fractal net thinking” viene presentata alla Peggy Guggenheim collection di Venezia.
Fino al 19 febbraio
palazzo Crepadona
via Ripa 3, Belluno