Luigi Ontani nudo posa maestoso davanti a una tela preparata e mai finita del grande maestro. Viola shocking è l’unico colore di un tessuto che nasconde le nudità troppo nude dell’artista, un po’ come Volterra e i sui perizomi sul giudizio universale di Michelangelo. La fotografia in questione è stata messa esattamente dove è stata scattata: davanti alla tela preparata e mai finita del grande maestro. È il quinto e ultimo piano di un edificio a piazza di Spagna, il tetto è sfondato per lasciare spazio a un grande lucernario. Tutto è rimasto com’era, dai colori ai pennelli, dalle tele ai disegni.
L’atelier di Giorgio de Chirico, come l’intera casa, non è mai stato toccato. Per l’occasione si è tolta la polvere dai quadri e dall’argenteria, si sono trovati nuovi spazi per allestire una nuova mostra. D’après de Chirico è l’esposizione in corso nella casa del metafisico dove il tema che regge l’intero percorso è una reinterpretazione, un’ispirazione, una fusione con i temi, e le immagini, care all’artista scomparso. Allora Ontani si lancia in una citazione di una sua altra opera degli anni ’70 che lo vedeva posare identico. Opera questa che traeva ispirazione proprio da un autoritratto su tela dello stesso de Chirico, un triplo d’après dunque che conclude il riuscito esperimento della mostra. Lungo la casa-museo si incontrano opere di artisti contemporanei che tentano di dialogare con il pictor optimus riprendendone i colori, gli umori, il pensiero o la tecnica. Quest’ultimo è il caso di Giulio Frigo che presenta due opere realizzate secondo le tecniche pittoriche descritte da de Chirico nei suoi trattati: un ritratto dell’artista che prende le mosse da un suo autoritratto, e una tavola dove gioca con le posizioni e le varie età del pittore.
Fra i presenti anche Nina Beier che poggia sul letto di Isabella un cappello leopardato simile a quello che la stessa porta nel ritratto realizzato da de Chirico ed esposto nella casa. Così facendo Beir immagina che la moglie del pittore, stanca della lunga posa, sia andata a riposare abbandonando il copricapo sul proprio letto. Nel cammino sentiamo recitare dei passi tratti da Hebdomeros registrati e letti in inglese da Momus, vediamo un poggiapiedi, che riprende i colori metafisici del pittore, proprio davanti la poltrona del maestro e di stanza in stanza le guide raccontano i segreti della casa e del suo più famoso proprietario. Nulla è stato mosso da allora, ci sono le bottiglie di liquore ancora semi piene, nulla è stato toccato, ci sono ancora i libri del pittore nella sua camera, nulla è stato perso, c’è ancora una tela preparata che aspetta di essere finita. Per ora è Ontani che ripara la nostalgia.
Fino al 28 gennaio 2013
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico
Piazza di Spagna 31, Roma
Info: 06 6796546; www.fondazionedechirico.org