«Quando mi videro con la mia tuta spaziale, trascinando il paracadute quando camminavo, iniziarono a indietreggiare impauriti», raccontò il cosmonauta Jurij Alekseevič Gagarin, di quando, subito dopo l’atterraggio, venne avvistato da un gruppo di contadini della campagna russa. «Dissi loro di non spaventarsi, che ero un sovietico come loro, tornato dallo spazio e che doveva trovare un telefono per chiamare Mosca». Il popolo russo ci mise pochissimo tempo a superare lo spavento e ad acclamare Gagarin, che il 12 aprile 1961 fu il primo uomo a volare nello spazio, issandolo al rango di eroe nazionale.
Mezzo secolo dopo la gloriosa missione della navicella Vostock 1, nell’ambito del programma di scambio 2011, anno della lingua e della cultura italiana in Russia e della cultura e della lingua russa in Italia, il museo d’arte contemporanea del Castello di Rivoli celebra il mito di Gagarin e del viaggio nel cosmo attraverso una mostra realizzata in collaborazione con il Multimedia art museum di Mosca.
“Russian cosmos” – questo il titolo della rassegna allestita al terzo piano del castello, con la curatela di Olga Sviblova – raccoglie una ricca collezione di testimonianze artistiche, scientifiche e cinematografiche della fascinazione che diverse generazioni di russi hanno provato, e tuttora provano, nei confronti dell’impresa dell’eroe spaziale e dello spazio siderale in genere. Si parte dai disegni degli scienziati Tsiolkovsky e Korolyov, che gettarono le basi delle indagini scientifiche che portarono alla progettazione delle prima astronavi, alle strutture geometriche dei suprematisti di inizio Novecento, tra i quali spiccano quelle Kazimir Malevič, passando per le fotografie della serie “From the playground”, in cui Ivan Mikhailov restituisce una sorta di catalogo visivo dal fascino surreale delle strutture ispirate alle navicelle spaziali che è possibile trovare nei parchi giochi per bambini, fino all’ultima sala, che è un vero e proprio inno al grande eroe Jurij Gagarin, riproposto attraverso le rappresentazioni più svariate, uno dei pochi miti sopravvissuti alla caduta del regime comunista.
Fino al 26 febbraio
Castello di Rivoli
piazza Mafalda di Savoia, Rivoli (Torino)
Info: www.castellodirivoli.org