Enrico Benetta è un funambolo in bilico tra tradizione e avanguardia. La sua personale inaugura il 3 febbraio in una sede d’eccezione: la biblioteca Angelica di Roma, che mette a disposizione i suoi spazi al giovane artista trevigiano per l’esposizione di 25 opere, in collaborazione con la prestigiosa galleria Russo di Roma. Non è casuale la scelta della “location”, così che le creazioni di Benetta possano trovarsi immerse tra fiumi di lettere, antichi codici e manoscritti. La sua recente produzione si concentra infatti quasi esclusivamente sulla rielaborazione e interpretazione dei simboli calligrafici: «Voglio privare i caratteri tipografici del loro significato intrinseco perché ognuno possa attribuire il senso che preferisce, e questo – spiega l’artista – deve avvenire nel silenzio, nel raccoglimento, lontano dal frastuono che ha fatto esplodere le parole».
Da qualche tempo il carattere tipografico Bodoni lo ha affascinato e rapito in una sorta di monomania, costringendolo all’esplorazione di ogni meandro dello storico rapporto tra linguaggio e pittura.Le opere di Benetta parlano di passato e presente, di trascendenza e di concretezza: «Voglio che dalle opere traspaia quel saper fare italiano, artistico e artigianale, che dal Rinascimento è sinonimo di eleganza e armonia – spiega ancora Benetta – la mia arte è certo contemporanea, ma sono presenti echi classici nel colore, nell’accostamento tra figura e sfondo, nella ripresa dello sfumato leonardesco. Riguardo all’aspetto tipografico, non dimentichiamoci poi che Venezia è stata uno dei maggiori centri della stampa occidentale». L’estrema eleganza, che allo stesso tempo risulta essere anche arte della comunicazione, è resa grazie alla plasticità dei manufatti monocromi che non possono non incantare lo spettatore in un gioco di luci metallico in dissolvenza.
Un’operazione insolita e generosa, quella della biblioteca Angelica, che spalanca le porte all’arte contemporanea e al pubblico giovane, e che inaugura proprio con Lettere, alfabeti, grafie di Enrico Benetta una serie di esposizioni ed aperture straordinarie per permettere l’intersezione a vari livelli dei linguaggi del presente, con un occhio sempre al passato.
Fino al 25 febbraio
Biblioteca Angelica, Galleria Angelica
via di Sant’Agostino 11, Roma
Info: www.biblioangelica.it