Gli spazi del femminile

Marisa Merz e l’Arte povera. Marisa Merz e la femminilità. Importante esponente del movimento artistico in questione rende manifesta la propensione di un linguaggio chiaramente al femminile. Il suo lavoro, al centro di un nuovo allestimento del Maxxi arte di Roma, apre a vari spazi rappresentativi, rispettando però sempre quella delicatezza propria del suo essere donna. Da ciò anche l’utilizzo del lavoro a maglia e il ritrarre figure di donne. Il suo percorso alterna momenti intimi, come i lavori dedicati alla figlia Bea, alla ricerca del esternalizzazione di un sentimento comune, come la grande installazione sulla spiaggia di Amalfi in occasione della sua prima mostra nell’ambito dell’Arte povera: Arte povera+Azioni povere curata da Germano Celant agli Arsenali dell’Antica Repubblica del luogo nel 1968. In questa occasione espone grandi coperte arrotolate e tenute da fili di rame o scotch.

Il rame, l’argilla, il filo di nylon e la lana come quotidiani strumenti di lavoro. Le forme geometriche che utilizza frequentemente contrastano con l’idea minimale dell’arte per concretizzarsi come progettualità che si materializza nel tempo. Partecipa a Documenta di Kassel 9 nel 1992, espone al Centre Pompidou di Parigi e alla Tate Modern di Londra, riceve il Premio della giuria alla Biennale di Venezia del 2001. Insomma, un’artista completa. Nata a Torino nel 1931, moglie di uno dei più grandi esponenti dell’Arte povera, Mario Merz, riesce con le sue opere a trasmettere una visionarietà che si completa nella raffinatezza dell’oggetto creato. Il Maxxi di Roma acquista la sua opera Senza titolo del 2009/2010 per manifestare l’interesse sempre vivo per la grande arte contemporanea italiana. L’opera si poggia su una lastra di rame adornata da una testa di argilla su cui sono poste figure femminili: ecco la bravura magistrale nell’accostare il sentimento al femminile con la padronanza di materiali poveri. L’acquisizione avviene attraverso il gruppo "I live Maxxi" e insieme alla presentazione di questa opera vengono esposti lavori di Rosa Barba, Elisabetta Benassi, Alighiero Boetti, Jim Isermann, Ketty La Rocca, Luisa Lambri, Claudia Losi, Mario Merz, Paola Pivi, Rosemarie Trockel, Kara Walker e Franz West. La mostra inaugura insieme al Premio Italia arte contemporanea 2012 ed è a cura del Maxxi arte.

Fino 6 gennaio 2013 
Maxxi, via Guido Reni 4a, Roma
Info: 0639967350; www.fondazionemaxxi.it