L'abisso di Cossyro

L’allestimento che le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento dedicano all’arte di Michele Cossyro è un vorticoso “abisso in movimento”. La straordinaria e dinamica esposizione del pittore e scultore originario di Pantelleria s’intitola Extràhere. Opere 1973/2011, curata dal critico Gabriele Perretta e coordinata dal direttore del Museum di Bagheria, Ezio Pagano.

Cossyro nasce a Pantelleria il 16 marzo 1944 vive e lavora a Roma. Allievo di Pericle Fazzini alla Scuola di scultura dell’accademia di Belle arti di Roma, dirige per un decennio l’accademia de L’Aquila.Dal 1978 insegna alle accademie di Catania, Urbino e Venezia. Titolare della cattedra di Decorazione all’accademia di Belle arti di Roma. Dal 1970 mette in scena 60 mostre personali partecipando a numerose rassegne, collettive e mostre di prestigio in Italia e all’estero. Il suo lavoro viene collocato dalla critica nell’ambito dell’Astrazione fenomenica. È riconosciuto come uno dei più significativi scultori dell’arte contemporanea. Le sue opere sono presenti in musei e collezioni private di prestigio. È attivo nel campo dell’arte orafa e dell’arte per l’architettura producendo sculture, mosaici, vetrate, ceramiche e attraverso le sue ambientazioni, frantumazioni e disseminazioni crea nuovi spazi percettivi in cui interagiscono la pittura e la scultura.

La missione che guida Cossyro nel suo approccio alla materia trova il suo momento di massima espressione nell’interpretazione e lavorazione del bronzo che nelle sua mani perde la propria aura aulica e conquista una leggerezza e un dinamismo inusitati. Sessantuno opere, e fra queste molte “pittosculture” tracciate sui muri, dove forma e colore suggeriscono e rinnovano emozioni e suggestioni che negli spazi delle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento sembrano dar vita a un’unica grande installazione che celebra e sintetizza quarant’anni di ricerca. «Un lungo arco di tempo – spiega il curatore Perretta – per ripercorrere le segrete regioni della ricerca e della seduzione in Cossyro e percepirne l’emergere della forma e della spazialità». Per il coordinatore Ezio Pagano, con questa importante esposizione alle Fam l’artista pareggia i conti con la Sicilia: Cossyro ha sempre attinto, infatti, alle meraviglie naturali dell’isola e della sua isola, Pantelleria, tutti gli ingredienti che gli sono serviti in questo quarantennio di attività, per realizzare i suoi dipinti, le sue sculture e in ultimo le pitto-sculture. Antonino Pusateri, presidente dell’associazione Amici della pittura siciliana dell’Ottocento che gestisce le Fam, riassume l’ anniversario del primo decennale della galleria d’arte moderna istituita nel 2001 per condividere con tutta la comunità, italiana e internazionale, l’amore per l’arte e per la bellezza: «Al “mistero in movimento” del segno di Cossyro affidiamo la speranza di condividere con un numero sempre maggiore di giovani questa nostra passione per l’arte e per i suoi interpreti di ogni tempo e di ogni luogo».

Da parte sua il maestro, riafferma «l’assoluta necessità della Bellezza» che spinge l’uomo ad andare avanti, anche e soprattutto in periodi di crisi come questo. E ricorda la lezione della sua isola, Pantelleria, e quel suo genius loci che è la cifra della sua arte: «Gli spazi, l’aria, i colori e non ultima l’arte del legno appresa da mio padre, maestro d’ascia».

Fino al 12 febbraio
Fam, Fabbriche Chiaramontane
piazza San Francesco 1, Agrigento
Info: 092227729; www.ottocentosiciliano.it