L'urto visivo di Chia

Nato a Firenze sessantasei anni fa Sandro Chia, fra gli artisti italiani più apprezzati e noti all’estero, è al centro di una mostra che lo omaggia nell’ambito dell’attuale ondata di ritorno alla figurazione. Fino al 15 aprile la galleria d’arte Maggiore di Bologna presenta Andare oltre, un accurato iter di opere storiche e recenti del maestro toscano, che attualmente vive e lavora tra Miami, Roma e Montalcino dove si occupa anche della produzione di vini pregiati nella sua azienda di Castello Romitorio.

Selezionate da Franco e Roberta Calarota, i lavori in esposizione rivelano la passione di Chia nei confronti dell’intreccio di citazioni, di memorie, di rimandi che riducono ogni distinzione tra cultura alta e popolare. Da qui l’artista – che ha viaggiato in tutto il mondo, dall’India fino a gran parte dell’Europa, prima di trasferirsi a New York per oltre due decenni – origina un vero e proprio universo iconografico che si nutre, senza alcuna preclusione, dell’antico e del moderno, ispirandosi con leggerezza ed ironia a un vasto territorio culturale.

Nel catalogo della recente mostra di Chia al museo internazionale delle ceramiche di Faenza (Ravenna), dove è esperto delle collezioni moderne e contemporanee, Franco Bertoni definisce le opere del maestro fiorentino «un urto visivo e narrativo». E proprio alcune dei lavori in ceramica realizzati per l’occasione – cornici, mappamondi, libri – chiudono la rassegna bolognese, consentendo un’ulteriore riflessione su come l’attraversamento delle avanguardie segni un’apertura alla sperimentazione che impiega ogni forma linguistica, se consona alla necessità espressiva.

Info: www.maggioregam.com