La ''belle époque'' di Cabonieri

La "belle époque" vista dagli occhi di Francesco Carbonieri è al centro dell’ultima mostra della Fondazione fotografia di Modena. C’è tempo fino al 29 gennaio per visitare l’esposizione alle sale dell’ex ospedale sant’Agostino: una mostra ricca e articolata composta da settanta foto storiche che descrivono lo spirito di un’epoca dorata, con lo sguardo attento di un alto borghese modenese che incarna uno stile di vita cosmopolita e ricco di stimoli culturali tipici del suo tempo. La "belle époque" è infatti un periodo storico, culturale e artistico europeo che va dalla fine dell’Ottocento fino all’inizio della prima guerra mondiale, caratterizzato da pace e relativa prosperità, arricchito da importanti scoperte e innovazioni tecnologiche che lasciavano sperare nella capacità di riuscire a trovare soluzioni per tutti i problemi e le malattie dell’umanità.

Le foto esposte provengono dal prezioso fondo Carbonieri, acquistato nel 2004 dallo stesso Fotomuseo Panini, promotore della kermesse. Si tratta di 5.300 fotografie conservate in scatole e armadi nella biblioteca e nella soffitta di villa Clementina a Magreta, dove era ancora allestita la camera oscura di Francesco Carbonieri con bacinelle, chimici, bauli di carte non impressionate. Realizzate quasi interamente in stereoscopia (tecnica che permetteva una visione tridimensionale), le immagini rievocano l’atmosfera spensierata che scandiva la quotidianità di Carbonieri e del suo "entourage": gli scorci di vita famigliare nelle ville a Magreta e a Lesignana di Modena, così come i lunghi viaggi in automobile verso le località turistiche francesi più famose del primo Novecento: Biarritz, Parigi e la Costa Azzurra.

Francesco Carbonieri è nato a Campagnola Emilia (Re) l’11 giugno 1886 in una famiglia di proprietari terrieri, da cui impara l’amore per la terra. Amante delle piante e della fotografia, dopo la laurea in agraria si cimenta appunto con lo strumento fotografico immortalando la donna che diventerà poi sua moglie, Clementina Cionini. Il 31 ottobre del 1938 Carbonieri e il figlio vengono arrestati per aver scritto una lettera al nipote Giovanni Moruzzi, nella quale sono espressi giudizi in merito alla politica estera italiana e al duce (definito "il cafone"), e alla condizione dello Stato francese che, ai loro occhi, pare ottimale rispetto a quella italiana. Dopo un anno saranno liberati ma le difficoltà economiche distruggono il mondo dorato nel quale Carbonieri è vissuto e, in seguito a questo drastico cambiamento smette di fotografare.

Fino al 29 gennaio
Ex ospedale sant’Agostino
largo Porta Sant’Agostino 228, Modena
Info: 059239888; 059224418