Il corpo nudo

Spazio contemporanea di Brescia presenta "Naked. Il corpo nudo 1870-2010", duecento piccoli e grandi capolavori che ripercorrono la storia della fotografia, dall’origine a oggi, tutti rivolti al tema del nudo.

Una collettiva storica con lavori di Edward Curtis, Drtikol, Annemarie Heinrich fino a Bettina Reims, Jan Saudek e Lucien Clergue. A cura di Ken Damy le opere, tutte vintage, fanno aperte di una collezione privata. Il percorso artistico segue una linea sottile che lega le sale espositive lasciando a ognuna una tematica ben definita. Il corpo è il terreno dell’abilità manuale e visiva, racchiude tutte le forme geometriche nel complesso delle relazioni armoniche.

La mostra è introdotta da una piccola collezione di autori anonimi, perlopiù francesi dal 1870 al 1900. Il gioco del pennello e della scultura da piena libertà di decidere sull’interpretazione dell’immagine vista dall’artista, rinchiudendo la fotografia in un angolo buio di castrata libertà espressiva, come se alla macchina del flash venisse negata la libertà della metafora. Al contrario, a sorpresa di molti, questo non accade. Anzi, lo scatto immobilizza sensazioni che lo sguardo non vede. «Lo stesso titolo scelto "naked" – spiega il curatore – in italiano suona più forte di nudo, ma d’altra parte, con questa mostra, che riprende altre vecchie esperienze, volevo essere chiaro e non frainteso. Molti autori sono stati letteralmente perseguitati in questa lunga storia della fotografia per le loro immagini di nudo totale, che non è glamour, che non è pornografia ma ricerca pura. Ho selezionato quindi immagini importanti, capolavori, certamente belle, messe a confronto tra loro, cercando di suggerirne una nuova lettura».

Fino al 21 gennaio
Museo Ken Damy
Spazio Contemporanea, loggia delle mercanzie
corsetto Sant’Agata 22, Brescia
Info: www.museokendamy.com