La galleria Ex elettrofonica, nel cuore della Roma rinascimentale, espone orgogliosa fino al 3 marzo la personale di Stefano Minzi, Ouroborus, che l’artista classe 1976 ha appositamente creato per gli spazi capitolini. L’esposizione ruota attorno a un’unica installazione di forte impatto: un serpente di stoffa acefalo avvolge l’albero centrale della galleria e poi si divide in quattro estremità, ciascuna di colore diverso, a ritrarre personaggi che fanno parte dell’iconografia storico-politica italiana. Così le teste di Benito Mussolini, Bettino Craxi, Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi vengono in soccorso a colui che nei suoi lavori è solito indagare i meandri della memoria collettiva, ma anche personale. Il punto di partenza è sempre l’immagine fotografica, manipolata, colorata e trasferita su carta o stoffa, elementi che contribuiscono a conferire un alone di ambiguità e mistero alle icone che ha intenzione di rappresentare. Ouroborus è un ulteriore indizio dell’intento fortemente simbolico delle opere di Minzi; il rimando è all’immaginario esoterico, all’alchimia e a ogni contenuto espressivo della combinazione di colore e materia. L’intento dell’esposizione non è mera satira politica quanto piuttosto un invito alla riflessione, giustificata anche dalla presenza delle maschere ritraenti personaggi positivi come Giuseppe Garibaldi, Pier Paolo Pasolini e Roberto Saviano, che invece l’Italia l’hanno veramente amata e costruita in un senso più concreto. L’arte di Minzi si conferma quindi un messaggio sempre meno astratto, che lascia invece largo spazio all’immaginazione e all’interpretazione. Fino al 3 marzo. Galleria Ex elettrofonica, vicolo di sant’Onofrio 10, Roma. Info: www.exelettrofonica.it.
di Virginia De Simoni
Riprese e montaggio Lorenzo Paolini