Genova, apre al pubblico il museo di santa Chiara

Milleduecento metri quadrati di superficie espositiva in un centralissimo edificio di quattro piani, che includerà anche una biblioteca, una sala consultazioni, spazi per gli uffici e impianti tecnologici, pertinenze logistiche e di collegamento: dopo un lungo intervento di restauro avviato nell’ambito delle iniziative dell’anno del Giubileo del 2000, sabato prossimo aprirà a Gorizia il Museo di Santa Chiara, frutto del recupero del seicentesco complesso architettonico conventuale delle Clarisse. Un sito di particolare suggestione, quello di Santa Chiara: un compendio monastico originariamente inserito in un sistema conventuale di grande rilievo per Gorizia fra Sei e Settecento, quindi adibito a una nuova funzione di magazzino militare, gravemente danneggiato durante il primo conflitto mondiale, ristrutturato nel tempo e ora riportato a un ruolo centrale per lo sviluppo culturale della città. «Il Comune di Gorizia – spiega il sindaco Ettore Romoli – ha fortemente creduto nel recupero di questa sede, che avrà un ruolo di riferimento per i progetti culturali della città, e che si inaugura intanto nel segno di un evento eccezionale, la mostra che per la prima volta espone le opere dalle collezioni del Novecento di Intesa Sanpaolo, nelle quali sono rappresentati artisti come Carrà, Sironi, Soffici, Guttuso, Music, Santomaso, Birolli, Vaccari, La Pietra, Vitone e molti altri».

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