Alan Johnston (Edimburgo, 1945), nella sua prima personale in Italia, si esibisce alla Fabbri contemporary art portando avanti la sua ricerca riguardante la relazione tra forma, percezione e oggetto. Questo evento intitolato Spazi in atto, “Spaces in action” è a cura di Federico Sardella.
Gli interventi a parete realizzati dall’artista si integrano con la struttura della galleria, marginalmente si trovano lavori creati su pannelli in legno utilizzando carboncino, cera d’api, gesso e grafite: piccole opere bianche e nere, a volte piene, altre vuote. Johnston è un artista noto a livello internazionale, ritenuto uno dei migliori della sua generazione. La sua prima mostra personale è datata 1973, svoltasi a Düsseldorf nella galleria Conrad Fischer. Il suo operato che si muove tra minimalismo assoluto, contaminazione dello spazio e riflessione sull’architettura ha viaggiato per il mondo: dal Whitney museum di New York alla Tate gallery di Londra, dal Prefectural centre for contemporay art di Osaka, in Giappone, al Museum of fine arts di Houston nel Texas, passando per la Henry Moore foundation, a Leeds e la West Yorkshire in Inghilterra.
Nel corso della sua carriera artistica ha interagito con vari artisti fra i quali Stéphane Bordarier, Matt Mcclune, Paolo Radi, Aurelio Sartorio, Sean Shanahan, Roy Thurston, Jan Van Der Ploeg, coloro cioè che hanno partecipato alla collettiva dal titolo Presente/Futuro, sempre negli spazi della Fabbri contemporary art.
Fino al 23 dicembre
Fabbri contemporary art
via Stoppani 15/c, Milano
Info: 0291477463