Più libri contro la crisi

È cosa risaputa che non si giudica un libro dalla copertina. Eppure, voi comprereste mai un tomo di 600 pagine che si presenta con un tramonto (casomai su una spiaggia) e un bel titolo, dorato e in rilievo, e perché no, inneggiante all’amore? La questione è di vitale importanza perché saranno 411 gli editori presenti alla decima edizione romana della fiera della piccola e media editoria Più libri, più liberi, e il numero richiede un criterio di scelta rapido e sicuro.

Certo, non è oro tutto ciò che luccica e troverete fra i numerosi stand forse i libri più brutti, i più insulsi, i più banali e stupidi che mai avete avuto l’occasione di incontrare in vita vostra. Vi scontrerete sicuramente contro grafiche amatoriali, virgole sbagliate dalla quarta di copertina, titoli assurdi e incipit del tipo era una notte buia e tempestosa. Ma fra gli stessi banchi, potreste trovare (forse con una copertina decente e un titolo originale) il libro del secolo, quello che nelle librerie non esiste, quello che su Bol non è più disponibile se mai lo è stato, il libro indipendente che fa onore all’ indipendente editoria. Insomma il romanzo che può cambiarvi la vita o quanto meno far scivolare il Natale alle porte senza dolore.

Se questo per voi non è abbastanza, allora avete quattro giorni, dal 7 all’11 dicembre, fitti di eventi, convegni, presentazioni, tavole rotonde, approfondimenti sui più svariati temi, in un calendario che raccoglie circa 300 iniziative. E poi gli ospiti, presi dal mondo della scienza: Margherita Hack, Massimiliano Fuksas, ospiti rubati al cinema come Bellocchio e Comencini, giornalisti come Milena Gabanelli, Paolo Mieli, musicisti come Renzo Arbore, il nostro noir che infatti è giallo (Camilleri, Carlotto) e infine presenze internazionali del calibro di Amélie Nothomb e Santiago Gamboa. Fuochi d’artificio per questa fiera oggi alla decima edizione, partita nel 2002 con 30mila visitatori e che lo scorso anno ne ha registrati ben 57mila con un incremento del 88%.

Numeri da capogiro che hanno spinto il comune a finanziare l’iniziativa anche in un periodo di crisi nera. In fatti, dopo la seria possibilità di annullare tutto è partito il finanziamo di 220mila euro e la fiera apre di nuovo i battenti nella sua ormai storica cornice surreale del palazzo dei congressi all’Eur. Marco Pollio, presidente dell’associazione italiana editori, esprime gioia in proposito: «Siamo molto contenti, non solo per una questione economica, ma per il riconoscimento del territorio rispetto a questo appuntamento, unico per i piccoli e medi editori». Non c’è motivo, non c’è ragione quindi di cadere in letargo: dal 7 all’11 dicembre ci sono troppe brutte copertine da scartare per mettersi a dormire.

Info: www.piulibripiuliberi.it

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