Architetture di luce è una mostra itinerante che, dopo la prima tappa al Museo della cattedrale di La Plata, ha portato in Italia le opere dell’artista argentina Karina Chechik (Buenos Aires, 1966). Successivamente le tele torneranno oltreoceano, a Miami, per poi sbarcare in Argentina, dove il tour era partito nel maggio scorso.
L’appuntamento iniziale della “tranche” italiana – il secondo e ultimo si terrà a Roma, all’Istituto studi romani – è organizzato dalla Casa d’arte San Lorenzo presso gli spazi sotterranei del Museo del design Galliano Habitat, a Torino, e consta di una quarantina di opere che sono una perfetta esemplificazione del lavoro della Chechick, interessata a mettere in risalto la spiritualità di alcuni scorci architettonici e paesaggistici attraverso un uso della luce di chiara matrice impressionistica.
Le città raccolte sulle tele sono numerose – Roma, New York, Venezia, Parigi, Buenos Aires, Milano, Amsterdam e Miami, tra le altre – ma non poteva mancare un’ampia sezione dedicata al capoluogo piemontese che, fino al prossimo gennaio, ospiterà la personale dell’artista. Nell’immaginario collettivo, specie in quello dei suoi abitanti, Torino ha la fama di essere una città avvolta nel mistero, ricca di echi magici e mistici e bisogna ammettere che i dipinti riescono abilmente a mettere in risalto queste sue caratteristiche, restituendo alcuni dei suoi luoghi storici filtrati da un velo di foschia o di nebbia, oltre che visti da una angolazione singolare capace di modificarne le sembianze, rendendoli quasi irreali e immaginari.
Il problema è che lo stesso discorso stilistico viene applicato a tutti gli altri paesaggi presentati in mostra, appiattendo così l’effetto generale e dando la sensazione che non siano tanto i luoghi stessi a possedere delle qualità spirituali o mistiche, quanto l’occhio della pittrice a cercarle ossessivamente, finendo per forzarle anche su panorami che non le posseggono affatto.
Fino all’11 gennaio 2012
Museo del design Galliano Habitat
via Pietro Micca 12, Torino
Info: www.museodeldesign.it
