Pignatelli, icone apocalittiche

Il clima politico internazionale degli ultimi mesi contribuisce sicuramente a creare l’atmosfera apocalittica che accoglie il visitatore a palazzo Poli, sede dell’Istituto nazionale della grafica. Luca Pignatelli presenta “Icons unplugged”, esposizione di grande impatto emozionale, in cui ogni opera concorre con quest’intento, comprese le eleganti e suggestive sale dell’edificio affacciato su Fontana di Trevi.

Pignatelli concilia sapientemente una personale poetica contemporanea con immagini grafiche prese in prestito dal passato che vengono alterate, sconsacrate e private della seriosità che ne ha sempre costituito la caratteristica principale. Così, incisioni che tanto ricordano Giovan Battista Piranesi, sculture classiche ed edifici rinascimentali vestono forme nuove provocatorie e a tratti ironiche, come l’enorme opera in cui piazza Navona è bombardata da caccia che sganciano vere lampadine elettriche.

La prosecuzione in 3d degli elementi incisi su cartone sembra essere un gioco che piace all’artista, che si diverte a utilizzare una quantità incredibile di strumenti: tessuti, materiali imitativi dell’alluminio e del rame, invitando l’osservatore ad avvicinarsi all’opera per comprenderne le logiche compositive. Di sala in sala lo stupore cresce, fino all’ultimo spazio, che giunge a completare una climax fortemente voluta: “Atlantis”, cui Pignatelli ha lavorato tra il 2002 ed il 2009 si stende su tre pareti. Un mosaico-fotografia della civiltà occidentale di ogni epoca su oltre cinquecento carte intelate lavorate con tecniche miste e tinte, in cui paesaggi rinascimentali e vedute di metropoli moderne, aerei militari ed altre immagini, ricordano gli allestimenti delle stanze di Andy Warhol dei musei internazionali, conservando allo stesso tempo la propria identità nazionale.

Nella stessa sala, ancora un’invenzione coinvolgente è Analogie, l’apposizione di fotografie in bianco e nero di proprietà dell’artista con opere d’arte antiche e moderne in un divertente gioco di rimandi formali. A completare il tutto, la proiezione di “Hop e2”, cortometraggio realizzato da Daniele Pignatelli nello studio dell’artista con un protagonista d’eccezione: un bellissimo cavallo nero che si muove nello spazio accompagnato da una musica che ne accresce l’intensità emotiva. Le creazioni di Pignatelli sono uniche ed imprevedibili, creano un clima sopeso di eventi nello spazio e nel tempo, proprio come gli ambienti dell’Istituto nazionale della grafica, che da sempre si è posto a cavallo tra il tempo passato e quello presente.

Fino al 5 febbraio 2012
Istituto nazionale della grafica, palazzo Poli
via Poli 54, Roma
Info: www.grafica.beniculturali.it

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