«Oggi è una giornata particolare, come la definirebbe Ettore Scola: riapre finalmente la Galleria d’arte moderna di Roma capitale». Umberto Broccoli, soprintendente ai Beni culturali del comune di Roma, ha presentato alla stampa venerdì 18 novembre i lavori di ripristino del museo in via Francesco Crispi, insieme all’assessore alle Politiche culturali e al centro storico, Dino Gasperini. Dopo vari anni di chiusura e di oblio, l’ex monastero delle Carmelitane Scalze è stato restaurato per ospitare, a rotazione – gli ambienti sono piuttosto esigui – gli oltre 3.000 pezzi in collezione tra sculture, pitture e opere grafiche, eseguiti tra la metà dell’Ottocento e il secondo dopoguerra.
«L’abbiamo immaginata come la casa dell’arte moderna – ha detto Broccoli – dove, fuori da ogni sala, didascalie interscambiabili permetteranno alle opere di alternarsi nell’esposizione». Luoghi, figure, nature morte, opere della Galleria d’arte moderna di Roma capitale: questo il titolo della mostra inaugurale curata da Maria Elisa Tittoni, Maria Catalano, Federica Pirani e Cinzia Virno, visitabile fino al 15 aprile 2012. L’esposizione si snoda sui tre livelli dell’edificio e presenta circa 140 opere suddivise in tre sezioni tematiche: la figura, le vedute e visioni di Roma, l’oggetto. A queste si aggiunge la scultura, presente sia nel chiostro con Giacomo Manzù e Arturo Martini, che in dialogo con le tele. Il primo piano ospita le opere dedicate alla figura, si va dall’allegoria Serenità di Felice Carena, incorniciata da due sculture di Amleto Cataldi e Attilio Torresini, al manifesto della cultura simbolista a Roma, Alla fonte di Nino Costa. Si prosegue col tonalismo della Scuola romana degli anni Trenta, rappresentato da Giuseppe Capogrossi, Mario Mafai e Fausto Pirandello, per approdare al classicismo rivisitato del Combattimento di gladiatori di Giorgio De Chirico.
Al secondo piano trova spazio una carrellata, forse un po’ troppo concitata, di vedute di Roma: angoli di città dipinti, tra gli altri, da Guttuso, Capogrossi, Funi e Afro. Alcune tra queste opere, ha commentato di sfuggita il critico d’arte Ludovico Pratesi, meriterebbero di essere più valorizzate, «più protagoniste, come lo splendido Cardinale decano di Scipione», relegato invece in fondo al corridoio. Al terzo piano ruotano attorno al cavallo in legno di Vincenzo Gemito, vari dipinti di nature morte degli artisti del Realismo magico e di Valori plastici tra cui Broglio e Francalancia. Dopo un piccolo ambiente dedicato al Balla prefuturista, dove spicca il ritratto a monocromo della moglie Elisa Marcucci (1907-1908), conclude il percorso espositivo la sala della grafica. I lavori di restauro che hanno permesso la riapertura del museo sono costati 540mila euro, mentre i circa 100mila euro spesi per l’allestimento sono stati ricavati, come hanno tenuto a sottolineare Broccoli e Gasperini, dagli incassi dei musei civici, la rete di cui è entrata a far parte anche la Galleria d’arte moderna di Roma capitale. Il “battesimo di fuoco”, ha concluso Gasperini, ci sarà sabato 19 novembre, in occasione dell’iniziativa Musei in musica a Roma, durante la quale vari luoghi d’arte rimangono aperti al pubblico fino all’una di notte e ospitano eventi musicali.
Galleria d’arte moderna di Roma capitale
via Francesco Crispi 24, Roma
Info: www.galleriaartemodernaroma.it
foto in home page: copyright Massimo Siragusa/Contrasto