I segreti dell'Arte povera

Si è inaugurata alla Triennale di Milano Arte povera 1967-2011, esposizione che rientra in Arte povera 2011, la grande rassegna antologica sul movimento nato nel 1967 che avrà sede in differenti prestigiosi spazi, musei e istituzioni culturali italiani toccando differenti città quali Napoli, Bari, Roma, Bologna, Bergamo, Torino e Milano.

In mostra opere di quegli stessi artisti che hanno creato questa tendenza, lavori che partono dal 1967 accompagnati da quelli che testimoniano l’evoluzione del percorso artistico fino ai giorni nostri: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Gilberto Zorio. Curata dal critico Germano Celant, lo stesso che battezzò il movimento con il termine Arte povera nel lontano 1967, questa esibizione che coinvolge otto sedi tra musei e enti culturali, come il Castello di Rivoli e la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, è un progetto espositivo importante, mai realizzato prima considerando tutti gli eventi organizzati su movimenti appartenenti all’arte contemporanea italiana.

Boetti, Pascali, Fabro, Kounellis, Paolini furono i primi a esporre pezzi circoscritti da questa tendenza nell’ottobre del 1967 all’interno della galleria La Bertesca di Genova. Celant intitolò l’esibizione Arte povera e Im-spazio, ispirandosi al nome del testo di Jerzy Grotowski, Per un teatro povero. Seguirono presto altre esibizioni che ebbero come protagonisti dapprima Zorio, Anselmo, Pistoletto, Merz durante la collettiva Contemp-l’azione a Torino, e poi Calzolari, Penone, Prini.

L’esibizione alla Triennale si suddivide su due piani. Nella prima parte si è dato spazio alle opere storiche realizzate tra il 1967 e il 1975; nella seconda invece sono esposte le opere realizzate tra il 1975 e il 2011. Interessante notare l’evoluzione del percorso artistico che più di un movimento appare essere un’identità estetica, come afferma Celant. Le prime opere di arte povera lasciavano esprimere le materie. Elementi primitivi, come acqua e fuoco, tela e pietra, tubi fluorescenti e alberi, segnano le tappe di questo cammino artistico che in seguito si è animato in articolazioni complesse dove sono protagoniste installazioni in grado di creare un rapporto tra corpo e oggetto. Seguendo l’esibizione dal primo piano al secondo, il pubblico si farà un’idea del percorso seguito dagli artisti. Per esempio in Merz potranno osservare intrecci di tele e oggetti, attraversati dal neon fino a scorgere l’igloo di vetri e di fascine; con Kounellis ci si confronterà con cumuli di pietre, carbone, tele grezze, ma anche con una porta murata e una sequenza di superfici metalliche, attraversate da fiori e da cere, cotone e ferro, in ricordo del gesto primordiale.

Fino ad aprile 2012
Triennale, viale Alemagna 6, Milano
Info: 02724341; www.artepovera2011.org