Quanta luce nel nero

“L’arte restituisce tutto”, recita uno dei versi di Carol Rama negli Aforismi del lunedì pomeriggio. Ed è infatti l’arte a restituire finalmente alla città di Roma diversi ambienti di palazzo Caetani, dimora della famiglia Mattei dalla seconda metà del Cinquecento. Il Palazzetto art gallery, inaugurato il 29 ottobre con la mostra Quanta luce nel nero, si affaccia su via delle Botteghe Oscure e si insinua strategicamente come crocevia verso largo Argentina.

Un ambiente minimal cubico e bianco viene trasformato in un’affollata stanza: la stanza di Carol Rama (Torino 1918) e Andrea Guerzoni (Torino1969), paradigma dello straripante solaio in cui finora il rapporto dei due artisti si è consumato. La casa di Carol Rama, la cui prima partecipazione alla Biennale di Venezia risale al 1948, è stata infatti nell’ultimo anno unico teatro dei loro incontri del lunedì pomeriggio. Sebbene Guerzoni sia tecnicamente più grafico e presenti accenti comuni alla corrente pop surrealista statunitense, la sua visionarietà lo accosta all’arte della Rama. L’artista, esponente del gruppo Mac (Movimento arte concreta) negli anni Cinquanta, è continuamente citata dalle tele, nelle installazioni, dai disegni del giovane torinese. E proprio L’arte restituisce tutto è l’aforisma ricamato in una delle tele che compongono Sinfonia n. 9, le quali, ricoperte di stoffa, «ricordano le fantasie e le tonalità presenti a casa di Carol, oltre a creare il pendant della sua opera Quarto movimento» ha spiegato Guerzoni al vernissage. L’arte sta restituendo a Carol, attraverso lo scambio con Guerzoni, la notorietà e le soddisfazioni che tanto hanno tardato ad arrivare.

Ogni pezzo dell’esposizione è lì a celebrare e onorare le sue ricerche; così le installazioni, disseminate ovunque nello spazio, sono composte da oggetti d’uso quotidiano e dotate di una valenza simbolica che ne trascende completamente il significato. Ne è un esempio la creazione di palcoscenici con l’impiego di consunte cassette di legno, al cui interno isolano e presentano al pubblico, come protagonista unico e solo, un oggetto. «Quest’idea del Palco – così Guerzoni lo descrive e intitola – è nata proprio a casa di Carol, solo che nelle cassette lei è solita conservare riviste, giornali, carte da cui non vuole separarsi. Ricordi, souvenir e tracce di ciò che è stato, cose da cui non può prescindere per essere la donna e l’artista che è oggi».

Il feticismo di Carol Rama è quindi lo spunto per Andrea Guerzoni per indagare anche nei simboli del suo stesso passato: ditali, lame da barbiere, pettini, elementi vegetali. La storia personale e familiare dei due artisti si intreccia (nonostante l’enorme differenza d’età) in un continuo omaggio, che attraverso l’esposizione, permette a Guerzoni di dichiararle il suo amore. Il Palazzetto art gallery nasce presentando al pubblico una storia singolare. Una storia artistica a tutti gli effetti, ricca di umiltà, di affetto, di scambio e ricerca estetica comune. L’arte restituisce tutto.

Fino al 30 novembre
Palazzetto art gallery
via delle Botteghe Oscure 34, Roma
Info: www.palazzettoartgallery.com

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