«Il fotoreportage è soprattutto vita, non esercizio accademico; se la vita non interessa, conviene cambiare mestiere». Parole di Mario De Biasi, al centro di una mostra che inaugura Shots gallery, nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia nella città di Bergamo.
Dammi mille baci, questo il titolo della personale, presenta ventiquattro scatti in bianco e nero e sei a colori, selezionati dal fotografo di Sois (Belluno), classe 1923, definito dai colleghi stranieri «l’italiano pazzo» per coraggio e caparbietà. Basti ricordare che iniziò a fotografare ventiduenne, grazie a un apparecchio rinvenuto a Norimberga, dove venne deportato. A distanza di sessantasei anni, De Biasi ha individuato per la sua mostra bergamasca un tema classico ma ancora attuale, il bacio, che rappresenta la passione e l’affetto, sentimenti imprescindibili nella vita.
Allestita fino al 12 novembre nella galleria ideata e diretta da Raffaella Ferrari – sede espositiva ma anche spazio formativo attraverso l’organizzazione di corsi fotografici – la personale è accompagnata da un testo introduttivo di Italo Zannier, nel quale l’autore dettaglia «questa poetica serie del bacio che segnala con efficacia la qualità e il carattere del fotografo umanista De Biasi», descrivendo le istantanee del noto fotoreporter «dieci, cento, mille di ogni soggetto e categoria, dalle finestre alle panchine, dagli animali di pietra agli alberi, agli innamorati che si baciano». Quindi Zannier fa un ulteriore passo indietro, ricordando come Milano (dove De Biasi vive e lavora) accolse la sua prima personale – era il 1948 – cui seguì, cinque anni dopo, l’ingresso nella redazione di Epoca, «con cui De Biasi realizzò 132 copertine e innumerevoli reportage da tutto il mondo, a dimostrazione del poliedrico e versatile punto di vista che ha toccato più temi con formidabile resa narrativa».
Info: www.shotsgallery.it