Pirandello è protagonista incontrastato dei 500 metri quadrati della galleria “20 art space” di Roma. Fino al 20 dicembre non uno, ma due Pirandello, sono ospiti dello spazio gestito dalla sempre elegante Teresa Purificato: Luigi, Nobel per la letteratura nel 1934, ma soprattutto Fausto, il figlio minore, importante esponente della Scuola romana.
Un’esibizione incredibilmente ricca, quella delle opere di Fausto Pirandello: circa trenta dipinti a olio e venti pastelli rivelano al visitatore il lavoro di una vita. Le sperimentazioni si muovono in vari sensi e, di sala in sala, il quadro generale diviene sempre più chiaro. Braque e Picasso sembrano essere il punto di partenza e di arrivo delle ricerche dell’artista, così come i temi, che sono quelli cari alla pittura a cavallo tra XIX e XX secolo. Bagnanti di derivazione cézanniana con colori “fauves” e movimento futurista; nature morte dai toni malinconici e nudi postcubisti affollano le pareti della galleria, provocanti e audaci. La pennellata, sempre nervosa, con il passare del tempo si fa meno violenta, mantenendo comunque la ruvidità che la contraddistingue.
La retrospettiva di Pirandello è sapientemente integrata anche dalla breve parentesi astratta del secondo dopoguerra, quando lo storico dell’arte Lionello Venturi, di ritorno dagli Stati Uniti, propone agli artisti della galleria La cometa di tentare il successo adottando un linguaggio innovativo. Ma la forte personalità dell’artista, dopo un periodo di studio sull’arte non figurativa, lo riporta a modelli desunti dalla realtà. A sorpresa, anche alcune tele dipinte da Luigi Pirandello sono parte dell’esposizione: infatti la poliedricità dell’autore del Fu Mattia Pascal (anche drammaturgo e poeta) lo ha reso un artista completo. I ritratti e i paesaggi in mostra rendono in maniera appropriata la versatilità dello scrittore, che coltiva un naturalismo di influsso chiaramente ottocentesco. A completare il tutto, una serie di scatti del fotografo Angelo Pitrone regalano al pubblico I luoghi del caos di Agrigento, cornici entro cui si sono svolti episodi della vita di Luigi e Fausto Pirandello.
Certamente non sarà stato facile per Fausto Pirandello sviluppare una propria personalità artistica visto il prestigio e l’ingombranza dell’immagine paterna. Ma c’è riuscito. E non è un caso se, a distanza di circa un anno dalla retrospettiva dedicatagli dalla Gnam di Roma, se ne continui ancora a parlare.
Fino al 20 dicembre
Galleria “20 art space”
via XX Settembre, 122 Roma
Info: www.20artspace.net