Il concettualismo di Pasini

In occasione della VII edizione della giornata del contemporaneo promossa da Amaci, associazione musei arte contemporanea italiani, la galleria Elleni di Bergamoha inaugurato  “That’s it, Carlo Pasini“. Un salto nel concettualismo dove la pittura si unisce alla scultura.

L’artista è nato a Pavia nel 1972, dopo essersi laureato in architettura con Fredi Drugman e Corrado Levi nel 2000 inizia l’attività artistica nel laboratorio di Aldo Mondino come assistente. A Miami Art Basel 2010 partecipa con due grandi opere nel padiglione Exhibitalia. La sua personale segue un percorso lineare che ripercorre gran parte della sua crescita artistica. Una tecnica originale e particolarmente simbolica, i suoi lavori vengono completamente rivestiti da puntine da disegno come a formare uno strato protettivo, una seconda pelle. Un legame stretto e inscindibile alla terra, animali reali che diventano immaginari e fantastici. La natura viene ridisegnata, con nuovi materiali e colori. Ispirato da icone sia positive che negative, realizza grandi pannelli che ritraggono le immagini di personaggi come Marilyn Monroe, Elvis Presley, Liza Minelli, Jean Michel Basquiat, Jaqueline Kennedy, Marlon Brando, It di Stephen King oltre ad alcuni serial killer reali.

La pittura di Pasini non ha limitazione nel campo e nello spazio, supera le barriere della tela e segue il suo vero istinto artistico che lo porta alla realizzazione di sculture che nulla hanno di comune. Originale da sempre, anche quando aveva scelto di dipingere semplici paesaggi su delle zanzariere, perfettamente funzionanti, montate su intelaiature di alluminio. Non erano tanto i paesaggi in sé ad essere importanti, quanto il modo in cui erano intesi e compresi. Una volta stesa su un tessuto traforato, a maglie strette, la pittura diventava, soggetta alle condizioni di luce. Con un fondo scuro, di sera per esempio, il paesaggio risultava definito, cromaticamente più brillante. Su uno sfondo chiaro, di giorno, diventava flebile, evanescente. Qui Pasini conosce realmente se stesso e la sua pittura. Capisce l’importanza di osservare con altri occhio, con uno sguardo oltre il tangibile, in un mix di verità e sogno.

Fino al 24 novembre
Elleni galleria d’arte
via Broseta 37, Bergamo
Info: www.galleriaelleni.it

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