La primavera araba

“In queste intense immagini riviviamo momenti che sono stati raccontati dalle cronache dei quotidiani ma che viste attraverso l’occhio della macchina fotografica si materializzano rendendoci partecipi della storia di uomini che vivono storie complesse di amore, guerra, fame, morte e che ci sono molto più vicini di quanto noi possiamo pensare”. Con queste parole Gabriella Buontempo, segretario generale dell’associazione Incontri internazionali d’arte (tra i promotori dell’evento), presenta nel testo in catalogo la collettiva Rabi’a, in programma a villa Pignatelli (riviera di Chiaia 120, Napoli) fino al 13 novembre.

In arabo il termine significa primavera, in questo caso quella delle rivolte che hanno investito e sconvolto gli equilibri di molti paesi arabi negli ultimi mesi. Dalla Tunisia, con la sua rivolta dei Gelsomini all’Egitto fino alla Libia. Movimenti per la libertà, lotte per l’affermazione della democrazia in nazioni oppresse dalle dittature. A raccontare tutto questo 100 scatti d’autore: le fotografie di Giuseppe Carotenuto, Eduardo Castaldo, Pietro Masturzo, Giulio Piscitelli e Roberto Salomone. L’esposizione, a cura di Chiara Oggioni Tiepolo e Stefano Fittipaldi, presenta le immagini di cinque giovani fotoreporter napoletani che sono riusciti a cogliere alcuni dei momenti più significativi degli sconvolgimenti di questi mesi: dalla Rivolta dei gelsomini, appunto, alle proteste di piazza Tahrir, raccontati attraverso le immagini di Carotenuto e Castaldo, dalla guerra in Libia fotografata da Masturzo alle storie di profughi narrate negli scatti di Piscitelli e Salomone. Questa mostra – scrive Denise Maria Pagano, direttrice del museo Pignatelli – voluta dalla Soprintendenza speciale per il polo museale napoletano e da Incontri internazionali d’arte, risponde a due intenti precisi: fornire una testimonianza immediata degli avvenimenti recenti che stanno sconvolgendo il mondo arabo e offrire una opportunità a un gruppo di giovani fotoreporter, che con entusiasmo e coraggio hanno raccontato una storia difficile.

Giuseppe Carotenuto, Eduardo Castaldo, Pietro Masturzo, Giulio Piscitelli e Roberto Salomone, pur proponendo vicende diverse, hanno concorso con le loro immagini a testimoniare un processo in evoluzione non sempre di facile comprensione politica, cogliendo con l’obbiettivo momenti di umana partecipazione e di quotidiana intimità con un senso manifesto di pietosa fratellanza”.
Un tentativo di mostrare non solo la natura sociale dell’ondata rivoluzionaria – mossa da studenti, professionisti, ceto medio e popolare – ma anche la sua resa mediatica, il ruolo giocato dei mezzi di comunicazione per veicolare le informazioni sia all’interno che all’esterno dei paesi in rivolta. I fotoreporter partenopei, con sensibilità e attenzione, colgono volti e situazioni tessendo trame di racconti coinvolgenti. Uomini e donne alle prese con il cambiamento, la rivolta spontanea, la voglia di cambiamenti epocali, ma anche le drammatiche conseguenze, i profughi in fuga e le difficili dinamiche dell’accoglienza.

Fino al 13 novembre
Villa Pignatelli
Riviera di Chiaia 200, Napoli
Info: 081669675