Il suono dirompente delle onde, la freschezza dell’acqua domando una canoa, la solitudine che si perde nel cielo sul letto del mare in tempesta e ancora il fascino dei cavalloni che irretisce i bagnanti, straborda dalle tele di Rainer Fetting (Germania, 1949), realizzate negli anni più recenti sull’isola di Sylt. Qui l’artista trascorre parte del suo tempo munendosi di una tavolozza a colori freddi e osservando il mare, la vegetazione, l’ambiente tutt’intorno. Quest’isola si trova nel mare del Nord, vicino alla Danimarca. L’acqua è spesso agitata e il clima è mite in contrapposizione a quello del mar Baltico. Proprio in questo luogo, si percepisce la duplice valenza del mare con le sue doti purificatrici e al tempo stesso distruttrici.
Fetting è stato uno degli artisti più noti del gruppo nel quale fece il suo esordio, quello dei I nuovi selvaggi (Die Neue Wilden), e fu cofondatore della galleria autogestita Galerie am Moritzplatz di Berlino. Artista conosciuto soprattutto per i lavori realizzati negli anni ’80, ha condotto una carriera fluente, uno svolgersi di consensi tra mostre in rilevanti spazi pubblici e privati in tutto il mondo. Alcune sue opere fanno parte di collezioni in importanti musei internazionali. Rainer Fetting sta attualmente esponendo anche nella mostra BerlinOttanta, Pittura Irruenta al Marca di Catanzaro e nella personale al Landesmuseum für Moderne Kunst di Berlino.
Fino al 4 novembre
Studio d’arte Cannaviello
via Antonio Stoppani 15, Milano
Info: 022040428; www.cannaviello.net