Retinica, testimonianza di una generazione, è la mostra che ripercorre gli anni, fra i ’50 e i ’70, durante i quali Plinio De Martiis ospitava artisti di fama nazionale e internazionale nel casale Retinica sulle colline del lago di Bolsena, Viterbo. Il casale era di proprietà della famiglia dei conti Cozza Caposalvi, e De Martiis, che vi abitava, insieme al collezionista “militante” Giorgio Franchetti fece da catalizzatore e ospite per galleristi e artisti del calibro di Leo Castelli, Lucio Amelio, Enrico Castellani, Alberto Burri, Luigi Ontani, Cy Twombly, recentemente scomparso, Cesare Tacchi, Gino De Dominicis, Giulio Paolini, Emilio Prini, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Robert Rauschemberg, Jannis Kounellis, solo per citarne alcuni.
Sono gli anni del fermento intorno alla galleria La Tartaruga, fondata a Roma nel 1954 dallo stesso Plinio De Martiis e dalla moglie Ninnì Pirandello: nuove manifestazioni artistiche del dopoguerra nella capitale ruotavano attorno al punto di riferimento che gallerista e galleria rappresentavano, giovani e meno giovani si confrontavano in questo spazio che viveva della loro creatività. La mostra si svolge a Bolsena nel palazzo di Lorenzo Cozza Caposavi, che si propone come nuovo ospite per un evento che ripercorre il clima di quegli anni.
Nell’esposizione il filmato Il clima felice degli anni ’60, firmato dallo stesso De Martiis, rende testimonianza delle personalità che hanno attraversato il casale di Bolsena, insieme a una trentina di foto che ritraggono fra i più grandi artisti presenti in quel contesto. Questo evento vede la collaborazione della Galleria 35 Arte contemporanea, i curatori sono Antonio Arévalo, Andrea Kehrer, Lorenzo Cozza Caposavi e l’architetto Luca Puri. La concessione è dell’archivio di Stato di Latina, ministero per i Beni e le attività culturali.
Fino 23 ottobre
Scuderie di palazzo Cozza Caposavi
piazza San Rocco 12, Bolsena (Vt)
Info: www.trecinque.it