Al Museo del Novecento sono partiti tre importanti appuntamenti: nella sala Focus prendono vita le esibizioni Dada-Futurismo e quella di Kengiro Azuma, artista giapponese. Nello spazio Mostre, al piano terra, si avvia invece l’evento dal titolo “Conversations“, un inno alla fotografia.
La prima iniziativa coinvolge il dadaismo e il futurismo per mezzo di opere d’arte, testimoni di un incontro artistico, oltre che di documenti provenienti dal centro Apice dell’università di Milano. Entrambi i filoni artistici, infatti, hanno teso le mani a nuovi orizzonti di senso in direzione di un’estetica non comune e di un nuovo ritratto dell’artista, corpo di un ruolo differente dal solito. Hans Richter ricorda: «I Dada avevamo inghiottito il Futurismo con tutte le sue radici, che, però, nel corso della digestione, avevamo risputato completamente». In mostra opere d’arte provenienti da collezionisti milanesi: collage, composizioni grafiche di Carrà e Depero, assemblaggi di Schwitters e fotomontaggi di Heartfiel. Inoltre è riservata un’importanza particolare a libri, manifesti e cartoline.
Protagonista dell’esibizione dedicata a Kengiro Azuma è la scultura in gesso “Mu”, realizzata nel 1961, poiché questo pezzo segna l’ingresso dell’artista verso un sua autonomia dal passato, vicino alla pratica figurativa e scultorea praticata da Marino Marini, fino ad approdare nell’astratto. Tutto è iniziato osservando cassette di legno per la frutta e il loro fluire in una cadenza ritmica tra pieni e vuoti; per questo la sua nuova produzione si intitola “Mu”, che in giapponese rimanda al concetto di “vuoto”. In questa esposizione, curata da Danka Giacon, si può osservare accanto a questa scultura un olio, “Mu 0.6”, e una sequenza di opere alcune delle quali di proprietà dell’artista altre di proprietà delle civiche raccolte del comune di Milano.
Riguardo a “Conversations” Marina Pugliese, direttrice del Museo del Novecento, racconta: «La mostra, pensata per Milano in virtù della collaborazione tra Bank of America Merrill Lynch e il museo, porta in città una straordinaria collezione di fotografia che annovera le opere di grandi autori integrando idealmente e a livello internazionale il percorso espositivo del museo». In mostra ottanta fotografie della Bank of America Merryll Lynch collection, che nell’ambito del programma “Art in our communities”, un progetto di esibizioni itineranti lanciato nel 2009, sono state esposte in ben cinquanta sedi internazionali. La prima tappa è andata in scena al Museum of fine arts di Boston e il prossimo appuntamento è previsto all’Irish museum of modern art di Dublino a febbraio 2012. L’edizione italiana è curata da Silvia Paoli, conservatore del Civico archivio fotografico ai Musei del Castello Sforzesco. Capolavori della collezione si porranno in comunicazione conversando apertamente fra loro. Tra gli artisti in mostra Gustave Le Gray, Julia Margaret Cameron, Eugène Atget, Alfred Stieglitz, Paul Strand, László Moholy-Nagy, Man Ray, Walker Evans, Robert Frank, Lee Friedlander, Cindy Sherman, Bernd e Hilla Becher, Thomas Struth.
Fino al 15 gennaio 2012
Museo del Novecento
Palazzo dell’Arengario
Piazza Duomo 12, Milano
Info: 0288444061; www.museodelnovecento.org