Guerre, vittorie e drammi

Sono trascorsi ormai cinquant’anni dalla morte di Mario Sironi, maestro illuminante del ‘900, occasione per la quale il Fai, Fondo per l’ambiente italiano, presenta alcune opere delle collezioni Isolabella e Gian Ferrari durante l’esibizione intitolata Sironi: la guerra, la Vittoria, il dramma. Alla Villa Necchi Campiglio sono presenti sia quarantatre opere, delle quali ventinove dell’artista, appartenenti alle collezioni Isolabella e Gian Ferrari che quattordici lavori opera dello slancio di artisti internazionali della collezione Isolabella che vivono le tragiche emozioni levigate dalla prima Guerra mondiale: un tema che viene vissuto lungo il percorso della mostra attraverso le opere di Sironi e quelle di altri artisti europei. Un modo per ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia. Si ricorda la presenza di artisti come Léger con “Les joueurs de cartes”, 1915 o Dix, con l’inedita tela “Schützengraben in der Champagne”, 1916. Prosegue poi con artisti italiani da Previati (Gli orrori della guerra, 1917) e Nomellini (Allegoria della vittoria sull’esercito in marcia, 1919) fino ai futuristi Balla, Carrà, Dottori, fino a Viani e Marussig.

Parallela a questa sequenza di opere viene esposta anche un’antologia di opere d’arte realizzate da Sironi. Il fulcro della mostra è il quadro intitolato Vittoria alata, (1935): si tratta del cartone per l’affresco L’Italia fra le scienze e le arti realizzato per l’aula magna dell’università La Sapienza di Roma. Risulta essere il testimone più autentico della grandezza sironiana, dato che a Roma l’immagine è stata più volte ridipinta. Questa tela fa parte del gruppo di opere monumentali realizzate dall’artista tra la fine degli anni Venti e i primi Quaranta. Un’opera importante, testimone del fatto che per Sironi godeva di maggior prestigio l’opera realizzata su commissione pubblica rispetto alla pittura “da cavalletto”, solo un porta in fondo per il mercato dell’arte.

In mostra compaiono anche le opere politiche di Sironi come La Vittoria al suo salvatore, (1924), ideata per una lotteria promutilati e la Vittoria (1925), in onore dell’impresa di De Pinedo, generale e aviatore, che compì un viaggio andata e ritorno in idrovolante dall’Italia fino a Melbourne e Tokio. Presenti anche lavori che l’artista realizzò tra 1915-1918, vignette satiriche contro gli austro-tedeschi. Il Fai organizza anche una serie di incontri per il periodo in cui l’esibizione starà sul grande palcoscenico dell’arte. Dall’11 ottobre in Villa Necchi Campiglio con Elena Pontiggia, storica dell’arte e curatrice della mostra, per discorrere sulla figura e sull’opera di Sironi, al 3 novembre sempre nella stessa sede, centrando l’argomento trattante il prima e il dopo la prima Guerra mondiale.

Fino al 6 novembre
Villa Necchi Campiglio
via Mozart 14, Milano
Info: 0276340121; www.fondoambiente.it

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