Il Mart di Rovereto ed il Musée d’Orsay di Parigi presentano una grande mostra dedicata alla figura e all’opera del pittore Gino Severini. Nato a Cortona nel 1883 e morto a Parigi nel 1966, l’artista si è sempre dichiarato italofrancese ed è anche per questo che entrambe le sedi hanno deciso di realizzare questa retrospettiva.
All’Orangerie la sua opera è stata messa in relazione con i capolavori di Paul Guillaume mentre al Mart è legata alla raccolta d’arte futuristica del museo. Infatti, dopo un percorso artistico che ne denota le capacità di riuscire a coniugare il divisionismo italiano e il “pointillisme” francese, Severini aderisce al futurismo portandolo a una svolta decisiva, maturata a stretto contatto con il cubismo. Rimane strettamente legato alla pratica del neoimpressionismo e attratto dalle ricerche di Picasso e Braque. Un lavoro che abbraccia logiche e tecniche equiparabili solo nelle sue opere. L’indagine pittorica, sempre senza sosta, lo trascina nelle sperimentazioni sul tema del dinamismo con le opere legate alla danza. Una ricerca ossessiva dove, come lui stesso dirà, vuole conciliare la percezione esterna, visiva, con l’immagine interna, emotiva.
Di seguito affronterà le analogie plastiche, un intreccio di linee-forza ascensionali e discensionali di forme-colore. Le scelte futuriste letterarie influenzano anche l’arte, s’intrecciano, i manifesti di propaganda diventano opere e come Carrà e Soffici, anche Severini utilizza la parola all’interno dei quadri mettendo in campo una nuova forma espressiva. Insegue per tutta la vita la risposta alla spazialità del vivere e del pensare. Non manca una vocazione classica, algida, come quella di un Primitivo del Trecento, che lo porta anche alla decorazione di luoghi sacri come la chiesa di Semsales, dove dipinge oltre quattrocento metri ad affresco.
La mostra, a cura di Gabriella Belli e Daniela Fonti, ripercorre l’intera, intensa e completa vita di uno dei più grandi artisti italiani. Verso la metà degli anni Novanta il Mart ha acquistato parte della documentazione che testimonia le fasi della carriera artistica, professionale e intellettuale di Severini ma anche i suoi rapporti con i personaggi dell’arte e della cultura europea. Grazie a questi scritti è evidente una sua forte attività di giornalista, critico e promotore culturale. Lettere, fotografie e schizzi che mostrano aspetti intimi dell’artista. Un’importante selezione di questo materiale viene presentata al pubblico insieme a cataloghi e libri provenienti dalla biblioteca personale del maestro. Al Mart sono visibili anche due importanti tele del 1915 non esposte a Parigi: “Lanciers italiens au galop”, proveniente dalla pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, e “Train de la croix rouge traversant un village”, dal Guggenheim museum di New York.
Fino all’8 gennaio 2012
Mart, corso Bettini, 43 Rovereto
Info: www.mart.trento.it