L’uomo, il volto, il mistero. È questo il tema della mostra voluta dalla repubblica di San Marino e nata con la visita di papa Benedetto XVI lo scorso 19 giugno nel piccolo stato. Fino al 6 novembre, il museo di stato di San Marino ospita alcuni capolavori provenienti dai musei Vaticani: l’esposizione, curata dal loro direttore Antonio Paolucci, e da Giovanni Gentili, vuole documentare come gli artisti, dai greci e romani ai contemporanei, abbiano raffigurato il volto dell’uomo e della donna per mostrare attraverso i tratti somatici l’animo stesso dei ritrattati, la loro identità.
«Un’identità già presente eppure costantemente ricercata dall’uomo di ogni tempo, nel suo bisogno esistenziale di essere “figlio” per potere a sua volta essere pienamente padre – raccontano dall’organizzazione della mostra – ricerca caratterizzata, nel ritratto, dall’imitazione di modelli, siano essi gli dei o gli eroi dell’età classica, fino a un momento cruciale della storia, quello in cui il “modello” per eccellenza, si fa incontrabile: Cristo rivela, con il suo volto, il volto del Padre, il Dio creatore. Da allora, il dramma dell’uomo, come è documentato anche dalle arti figurative, si attua nell’accettazione o nel rifiuto di questo riconoscimento». Tra le opere provenienti dal dipartimento delle Antichità classiche spiccano il busto di Antinoo, capolavoro della scultura del II secolo ritrovato a villa Adriana a Tivoli e la testa di Atena, originale greco del V secolo. Altri ritratti arrivano dal dipartimento di Antichità etrusco-italiche e da quello dell’Arte paleocristiana, come il Flavio Giuliano e sua moglie Simplicia Rustica, rari esempi di ritrattistica a mosaico del IV secolo.
Tra le opere di arte medievale, spicca la famosa icona lignea del Cristo benedicente, del XII secolo e il coevo mosaico con la testa ritratto di San Luca, reliquia della decorazione musiva della facciata di San Pietro in Vaticano in età medievale. Per quanto riguarda la pittura e la scultura moderna, sono esposte tele del Guercino (san Giovanni Battista) e di Guido Reni, quest’ultimo presente con il San Matteo e l’angelo che è anche l’immagine simbolo della mostra: nell’opera si incontrano sia il volto dell’uomo, quello dell’evangelista, che quello del mistero, rappresentato da un angelo ragazzo. Infine, intorno al Volto santo, celeberrima immagine del Cristo “acheropita” del Sancta sanctorum al Laterano, presente con una copia seicentesca su pietra, si dispongono tutta una serie di capolavori: dalla Veronica di Pericle Fazzini alla Sainte Face di George Rouault, a quella realizzata in mosaico da Gino Severini. Fino ad opere firmate da Fausto Pirandello e altri protagonisti del Novecento. Il risultato è, nelle parole del curatore Gentili, «una riflessione offerta al visitatore per interrogarsi sul senso della propria esistenza, un pellegrinaggio alla ricerca del proprio volto».
Fino al 6 novembre
Info: www.museidistato.sm