«Il tema di Fotografia 2011, “Motherland”, nasce da un bisogno sempre più forte di cercare la proprie origini: ognuno risponde a suo modo e indaga terre di sua appartenenza, vecchie o nuovissime, grandi o piccole, reali o virtuali, con lavori molto personali, frutto della propria vita e della necessità di tornare o di allontanarsi. “Motherland” chiude un ciclo del festival che nei suoi primi dieci anni si è sempre più orientato verso la fotografia d’autore, verso una documentazione personale e soggettiva e verso tutte le nuove frontiere della fotografia e dei suoi infiniti usi. Per celebrare il primo grande anniversario del festival, ho scelto di inaugurarlo con una collettiva di dieci importanti autori che hanno fatto la storia della manifestazione (Alec Soth, Guy Tillim, David Spero, Leonie Hampton, Paolo Ventura, David Farrell, Anders Petersen, Antonio Biasiucci, Tod Papageorge e Tim Davis) che espongono lavori prodotti appositamente per la mostra o già realizzati ma comunque mai visti in Italia. Accanto a loro, immagini di altri fotografi a cui il festival deve molto: Graciela Iturbide, Paul Fusco, Leonard Freed, Don Mc Cullin e Sally Mann».
Nelle parole di Marco Delogu, direttore della manifestazione in programma fino al 23 ottobre, tutto l’entusiasmo e la professionalità nel voler caparbiamente portare avanti un evento ormai diventato per la città di Roma un punto di riferimento, nonostante i drastici tagli al budget delle ultime edizioni. Il Macro Future, a Testaccio, è la sede principale della manifestazione che si snoda con mostre collaterali, incontri, dibattiti, presentazioni di volumi e letture di portfolio su tutto il territorio cittadino, dando così la possibilità di creare un circuito virtuoso tra spettatori, addetti ai lavorai e fotografi. Oltre la collettiva principale “Motherland” e la personale di Alec Soth su Roma, il festival capitolino prevede anche delle novità rispetto alle scorse edizioni. Esordisce infatti quest’anno è il concorso Fotografia “Call for entry 2011”: un invito a partecipare per fotografi emergenti provenienti da tutto il mondo con un progetto riguardante il sentito tema Madre terra. Tra le esposizioni dislocate sul territorio capitolino segnaliamo: gli scatti gelidi di Èric Poitevin a villa Medici, la ricerca polifonica di David Favrod al Pastificio Cerere, il surrealismo quotidiano di Milton Gendel al museo Carlo Bilotti, il crudo reportage di Yuri nKozyrev alla galleria 10B Photography e la natura di Chris Saupper al museo Civico di Zoologia.
Fino al 23 ottobre
Macro Testaccio, piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Info: blog.fotografiafestival.it