Riscoprire il Novecento

Una coppia di scrupolose curatrici, Gabriella Belli e Daniela Ferrari, per un evento espositivo che si divide in due rassegne distinte. Fino al 30 ottobre il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto accoglie Percorsi riscoperti dell’arte italiana nella Vaf-Stiftung 1947-2010.

Un appuntamento lungo un doppio binario, come già anticipato. Il primo ha come tema la riscoperta di quegli artisti che nell’arco di un trentennio – dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta – sono stati al centro di un rilevante iter creativo ed espositivo, ma che la critica ha in qualche modo messo da parte. Esperienze come quelle del “gruppo nucleare” di Franco Bemporad, Enrico Baj, Roberto Crippa, Gianni Dova e Piero Manzoni (presente in rassegna con un’opera del 1957), dei gruppi “tempo 3” (Arnaldo Esposto, Gianni Stirone, Riccardo Guarneri, Attilio Carreri) e “sperimentale p.” (Francesco Guerrieri, Lia Drei). Quindi sul secondo binario della rassegna al Mart viaggiano gli artisti più giovani della collezione, in stretto dialogo con la generazione attiva negli anni Ottanta: si va da Stefano Di Stasio a Carlo Maria Mariani ad Aldo Mondino.

Nel dettaglio, la prima sezione di questo iter dimostra l’attitudine del collezionista nei confronti di una rappresentazione figurativa, grazie alle opere di Antonella Bersani, Davide La Rocca, Dacia Manto, Federico Pietrella, Cristiano Pintaldi e Nicola Verlato. Aprendo invece al capitolo sull’astrazione, i cementi lavorati di Arcangelo Sassolino sono affiancati dai “light box” di Pino Falcone, dalle lamiere di Riccardo De Marchi e dalle scritture su tela di Sergio Fermariello. La chiusura della mostra è affidata alla sezione Concettualismo ironico: in esposizione una serie di lavori legati alle correnti internazionali di arte concettuale, declinate nell’occasione da artisti di casa nostra come Andrea Facco, Corrado Bonomi, Carlo De Meo, Hubert Kostner, Enrico Iuliano e Antonio Riello.

Info: www.mart.trento.it