L'epoca d'oro di Toulouse-Lautrec

Henri de Toulouse-Lautrec fu tra i protagonisti e tra i più insigni cantori della “Belle époque”, periodo d’oro della Parigi di fine Ottocento, inizio Novecento, capitale culturale e centro propulsivo delle nuove avanguardie artistiche. Lautrec la visse intensamente la città, i suoi bordelli, i suoi geniali bohémien e soprattutto le sue donne sensuali e lascive.

Si innamorò degli uomini e ne colse le contraddizioni, soprattutto quelle della borghesia dominante, raccontandone vizi e ipocrisie, debolezze e fragilità. La fondazione Magnani Rocca ospita dal 10 settembre all’11 dicembre una grande mostra dedicata all’artista francese, a cura di Stefano Roffi. Una parte della produzione di Toulouse-Lautrec si sviluppa sulla scia del “japonisme”, l’ispirazione all’arte giapponese. L’artista traspone tecniche e inquadrature di quel mondo affascinante e misterioso al contesto occidentale dei locali notturni e delle “maisons closes”, le case chiuse che frequenta non solo non solo per motivi professionali.

È nell’ambito delle sue note “affiches”, presenti in mostra che la rielaborazione dei temi e del linearismo grafico giapponese si esprime più evidentemente. I suoi manifesti sono capolavori d’arte e documenti di un’epoca. Ma sono tutti i suoi personaggi, colti nei caffè-concerto di Montmartre, nelle sale da ballo, nei postriboli, nel celebre Moulin rouge, nei circhi, nei teatri, raccontati con caustica e rutilante malinconia, che rivivono nella mostra Toulouse-Lautrec e la Parigi della Belle époque. Accanto al corpus delle “affiches”, la mostra propone una serie di confronti di particolare suggestione: con Monet, Renoir e Cézanne; con le stampe giapponesi di Utamaro, Hiroshige e Hokusai; con Chéret, Mucha, Steinlen, Bonnard.

Infine, viene mostrata l’influenza che Picasso riceve da lui in occasione dei primi soggiorni parigini. L’arte di Lautrec non si allinea con quella degli impressionisti che di pochi anni lo avevano preceduto e ancora stavano lavorando in Francia; la sua pittura infatti non rivela interesse per il paesaggio e per la luce, mentre esprime un fascino fortissimo per la figura umana.

Fondazione Magnani Rocca
Mamiano di Traversetolo (Parma)
Info: 0521848327; www.magnanirocca.it

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