Cent'anni di guerra

Cinquanta esclusive fotografie in omaggio al padre del fotogiornalismo mondiale Henri Cartier-Bresson e al fotoreporter di guerra senigalliese Giorgio Pegoli narrano cento anni di guerra vissuta e documentata in una dimora d’eccezione quale il palazzo Antonelli Castracani Augusti sulle colline di Ripe che guardano Senigallia.

Il palazzo delle 100 finestre ospita oggi, in occasione del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia, quattro mostre parallele con il patrocinio dell’associazione nazionale Arma di Cavalleria sezione di Senigallia. Il palazzo, ripristinato negli anni Novanta dal conte Giovanni Martines Augusti, responsabile delle mostre, come cenacolo destinato all’arte, alla letteratura e alla cultura tramite il Centro studi Antonelli, si propone come luogo di confronto tra visioni antiche e modene, da affreschi e arazzi raffiguranti battaglie storiche fino al racconto di 100 anni di fotogiornalismo da Henri Cartier-Bresson a Giorgio Pegoli ripercorrendo quaranta anni di guerre (Vietnam, Afghanistan, Libano).

Cartier-Bresson (Chanteloup-en-Brie, 22 agosto 1908-L’Isle-sur-la-Sorgue, 3 agosto 2004), pittore di formazione nell’ambiente del surrealismo francese, compra nel 1932 la sua prima macchina fotografica, una Leica 35mm con lente 50mm, che l’accompagnerà per molti anni: durante la Seconda guerra mondiale – continuando a svolgere costantemente la sua attività fotografica nella resistenza francese – e poi nei suo viaggi e molteplici reportage dopo la fondazione della famosa agenzia Magnum insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, John Godfrey Morris e William Vandivert.

Il secondo protagonista della rassegna fotografica, Giorgio Pegoli, è fotoreporter di guerra “free lance” per diverse testate italiane e internazionali e cavaliere ufficiale della repubblica italiana per i servizi giornalistici di guerra nel mondo. Nato nel 1938 a Montignano, frazione alta e nobile di Senigallia, a dieci anni era già fotoamatore. Nel 1975, il contatto con le grandi case Kodak, Agfa e le agenzie fotografiche lo porta ai primi reportage in Italia e in Europa. Nel 1978 conosce il primo fronte vivendo gli ultimi momenti di guerra in Vietnam; da allora sempre in prima linea in ogni parte del mondo, documentando il dramma dei civili, la sofferenza e desolazione dei più deboli. Pegoli fissa nelle sue foto, proprio come nelle “images à la sauvette” di Cartier-Bresson, momenti irripetibili e impercettibili che scoprono la poesia e l’umanità anche nei documenti più drammatici.

Fino al 30 settembre
Palazzo Augusti 100 finestre
via Gino Augusti 2, Brugnetto di Ripe, Senigallia (An)
Info: 0717961181

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