Tutte le donne di Mario Testino

Non ci si abitua mai alla bellezza. Nonostante i nostri occhi siano giornalmente bombardati da immagini che ritraggono splendide figure più vicine alle sembianze di angeli che di esseri umani, l’assuefazione è fortunatamente ancora lontana dal compiersi. Non ci si abitua mai ai corpi e visi che diventano icone quando vengono schiacciate sulla bidimensionalità, soprattutto se a ritrarli con struggente eleganza è l’obiettivo di Mario Testino. Il fotografo peruviano, punto di riferimento imprescindibile nel mondo dorato della moda, espone i suoi quadri a Roma nella personale "Todo o nada", visibile a palazzo Ruspoli fino al 23 novembre. Già inaugurata nel 2010 a Madrid nel prestigioso Museo Thyssen Bornemisza, la mostra è composta da 54 scatti che racchiudono i due concetti neanche tanto opposti, ma sempre ricorrenti, nei lavori patinati di Testino: il nudo e la moda. Due universi largamente inflazionati ma che riservano ancora degli angoli da scoprire se a fare da cicerone è l’occhio dell’artista di Lima.

E così una visita per i sontuosi spazi del palazzo romano diventa un’esclusiva passeggiata sul tappeto rosso calcato da attrici e modelle: dalla statuaria Eva Herzigova alla sorridente Cameron Diaz passando per l’inquieta Kate Moss, tanto amata dal fotografo da riservarle più di una pubblicazione. Ma se nei nudi, d’indubbia fascinazione, la presenza di Testino è come celata per pudicizia, è nell’artificiosità dei set più complessi che il fotografo dà libero sfogo a tutta la sua creatività comunicando con lo spettatore in modo più carismatico. Una femminilità, quella ritratta dall’autore di tanti servizi di moda e copertine delle riviste più note, che si muove tra due poli opposti: «Mi piacciono le donne forti, indipendenti. Donne che, nonostante la loro forza, non perdono mai la loro femminilità e non usano la loro bellezza come un’arma. Donne di carattere che sanno esprimere i propri desideri e i nostri».Per Mario Testino l’essenza della mostra risiede nel considerare i processi e le implicazioni insite nell’atto di togliersi i vestiti per svelare la nudità: «un percorso che va dalla haute couture alla nudità, compreso il processo intermedio che svela la forma».

Fino al 23 novembre
Palazzo Ruspoli, via del Corso 418, Roma.
Info: www.fondazionememmo.it