Torino, antipasti amari

Forse non valeva la pena di montare un caso, d’infarcire per giorni le pagine “torinesi” dei quotidiani e dei siti specializzati di polemiche e battibecchi tra prime donne, di far slittare di due settimane l’inaugurazione del padiglione della regione Piemonte della 54esima Biennale di Venezia perché ritenuta troppo scarna e poco rappresentativa, per poi ritrovarsi tra le mani un allestimento altrettanto scarno – poco più di venti opere – e ben lontano dal brillare per qualità. Se si tolgono le opere di Domenico Borelli – una colonna vertebrale di quasi quattro metri d’altezza – la Figura con natura morta di Francesco Tabusso e le due stampe fotografiche su film trasparente di Alessandro Pianca, il resto è per la maggior parte anonimo e privo d’originalità.

Lo stesso Vittorio Sgarbi sembra essersi accorto dell’errore e ha presto cercato di risollevare le sorti dell’arte piemontese escogitando un piano di ripiego. Questo padiglione, infatti, è da ritenersi solo come un magrissimo antipasto di quella che, si spera, sarà una mostra realmente rappresentativa dello stato dell’arte di Torino e del resto del Piemonte, che verrà inaugurata a settembre in altre tre sedi: la Castiglia di Saluzzo, il Castello di Miradolo e il Castello di Rivoli.

Apparentemente, a Torino rimarrebbe poco o nulla, dato che anche la misera collezione allestita all’interno del Museo di scienze naturali chiuderà i battenti entro la fine del mese di luglio. Invece, è proprio di questi giorni la notizia che il curatore del padiglione italiano della Biennale abbia scelto la struttura di Torino esposizioni, ideata da Pier Luigi Nervi nel 1949, come sede di un autentico clone della mostra lagunare. A differenza di quello veneziano, l’allestimento del gemello torinese sarà curato interamente da Sgarbi e raccoglierà trecento artisti che sono rimasti fuori dalle scelte operate dagli intellettuali per la mostra all’Arsenale di Venezia.

Una seconda mostra a carattere nazionale, quindi, più tre regionali che si spera servano a togliere di bocca il cattivo sapore lasciato da questo antipasto nel complesso deludente.

Fino al 31 luglio
Museo regionale di scienze naturali, via Giolitti 36, Torino
Info: www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali

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