Dipinti, sculture, disegni, incisioni, litografie, ceramiche e volumi illustrati. Stili e tecniche di ampio respiro realizzati da Joan Miró, capolavori che hanno preso vita nel periodo in cui il maestro catalano lavorò all’Aimé Maeght (il suo gallerista, incontrato a Parigi nel 1947) e che ora rappresentano il corpus della mostra “Poème”.
Aperta al pubblico dal 18 maggio al primo novembre negli spazi del Forte di Bard, ad Aosta, la rassegna è promossa col sostegno della fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence, inaugurata nel 1964 proprio da Miró – che sarebbe scomparso diciannove anni dopo – affiancato dall’amico Maeght. Con la curatela di Sylvie Forestier, “Poème” riunisce un insieme di opere particolarmente significative. Nello specifico si tratta di 17 oli, 58 sculture, 91 opere grafiche tra disegni, incisioni e litografie originali, 17 ceramiche e 6 libri illustrati, un makemono (rotolo che si distende orizzontalmente da destra a sinistra), un immenso arazzo e la maquette per la ceramica murale dell’Unesco a Parigi.
Come in parte già anticipato, queste opere sono state realizzate fra il 1947 e il 1980; la loro esposizione non segue un rigido ordine cronologico ma si sviluppa attraverso quelle relazioni di convergenza e opposizione che erano proprie di Miró. Largo dunque a varie tematiche – la donna, l’uccello, la stella, il cielo, le costellazioni, il sole e la luna – che hanno trovato nell’immaginario dell’artista di Barcellona espressioni continuamente difformi. Tra le opere in mostra, gli oli su tela “Naissance du Jour I, II e III” nei quali il blu vigoroso del punto centrale e il nero spesso del tratto determinano tutta la tensione dello spazio pittorico.
Info: www.fortedibard.it