La Biennale del Veneto

La Biennale esce dai canali della serenissima per entrare nelle regioni italiane e puntare un faro sugli artisti locali. Come la curatrice Bice Curiger ha voluto ridare un identità ai paesi ospitati alla kermesse con il tema Illuminazioni, esaltando l’unicità dei singoli stati, così accade ora anche in ambito locale.

La sezione del Veneto, iniziativa promossa dal padiglione Italia della 54esima esposizione internazionale d’arte, si svolge a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, nel padovano. L’edificio di proprietà regionale è stato scelto dal curatore, Vittorio Sgarbi, per lo scenario spettacolare che offre con le sue grandi sale decorate all’interno e all’esterno. È una delle ville venete più grandi e imponenti, ha una chiara linea barocca e uno splendido parco di 40 ettari. Sono esposte le opere, appartenenti al periodo 2001-2011, di 63 artisti regionali.

Classificate in sette sezioni, pittura, scultura, ceramica, fotografia, grafica, design e videoarte, rappresentano il fiore all’occhiello del Veneto. Il palazzo è a sua volta una grandiosa costruzione artistica realizzata da Andrea Palladio nel 1540 per Paolo Contarini. L’edificio, nei secoli, ha subito diverse trasformazioni, con ampliamenti e modifiche ma l’impronta dell’elegante stile palladiano rimane. Oggi immersa nell’arte contemporanea urla al mondo il suo nuovo splendore.

Ovviante anche in questo caso nascono polemiche e critiche sulla scelta degli artisti. A suo modo il vice presidente e assessore alla cultura del Veneto, Marino Zorzato, ha voluto rispondere alle provocazioni; «A villa Contarini, questa vitalità dell’arte contemporanea in territorio veneto risulta evidentissima – ha detto – quello proposto da Vittorio Sgarbi non è ovviamente un censimento, per altro impossibile. Il risultato di una scelta e, come tutte le scelte, risulta giocoforza parziale ma non per questo meno interessante». Sia per il curatore che per Zorzato la valenza sociale della manifestazione è ancora più forte durante il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia, dove la cultura locale si unisce alla ricerca internazionale di una fucina artistica.

Le opere, in contrasto con gli affreschi delle sale e con l’atmosfera senza tempo, sembrano esaltare di più la loro singolarità. Artisti giovani entrati da poco nel mercato dell’arte si uniscono ad altri già affermati e conosciuti. Fra i nomi: Gianni Ambrogio, Graziano Arici, Elio Armano, Emilio Baracco, Valerio Bevilacqua, Bluer, Mauro Bordin, Enrico Bossan, Piero Brombin, Mirella Brugnerotto, Saturno Buttò, Fratelli Calgaro, Andrés David Carrara, Pino Castagna, Stefano Curto, Graziella Da Gioz, David De Biasio, Paolo Del Giudice, Romano Lotto, Mirella Guasti, Interno3, Bobo Ivancich, Raffaele Minotto, Luigi Pellanda, Michelangelo Penso, Sarah Revoltella, Carla Rigato, Alessandro Rinaldi, Daniele Scarpa Kos, Piero Slongo, Pierantonio Tanzola, Silvano Tessarollo, Joe Velluto, Nicola Verlato, Elisabetta Vignato.

Al pubblico viene regalata la possibilità di studiare e assaporare nuove tecniche e confrontarle con altre già consolidare e diffuse. La mostra si sviluppa sia all’interno che nel parco esterno, il gioco del moventi nello spazio dei locali e della struttura rende più fluida e meno scontata l’esposizione. Le installazioni lasciano lo stupore della perfetta armonia nello spazio in cui sono collocate. Il padiglione del Veneto vive in una forte atmosfera di ricercatezza artistica in simbiosi con la natura che lo avvolge. Allontanarsi dai confini della Biennale, interagendo con altri territori, aiuta a coinvolgere altri visitatori altrimenti esclusi, garantendo più consensi al mondo dell’arte che necessita di maggiore attenzione e sostegno.

Fino al 21 novembre
Padiglione Italia Veneto
Villa Contarini, via Luigi Camerini 1
Piazzola sul Brenta (Pd)
Info: www.villacontarini.eu

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