Il primo incontro è con l’iconografia classica: uomini e donne dai vestiti di foggia antica, pose composte e un senso di maestà a invadere la scena; il secondo incontro, invece, è uno scontro: non si tratta di ricostruzioni fedeli di quadri fiamminghi o dei grandi pittori toscani del XV secolo, anche se le citazioni sono esplicite. C’è lo spazio, uno spazio bianco e immobile, in cui i soggetti si muovono in stretta relazione con la contemporaneità. E c’è la tecnica digitale.
Agostino Rocco, per la sua nuova personale alla galleria d’arte Barbara Paci di Pietrasanta, ruba al mistico moravo Comenio il titolo di una delle sue opere più famose: “Il labirinto del mondo e il Paradiso del cuore”. Questo è il titolo del nuovo lavoro del fotografo padovano, in mostra fino al 17 luglio. Un progetto imperniato su poche, essenziali coordinate: l’umano, l’animale, l’oggetto, il tempo, lo spazio. Un titolo suggestivo, quasi un verso, capace di condensare in poche parole tutta la vastità di mondi interiori ed esteriori.
L’elaborazione digitale consente all’artista di impegnarsi in costruzioni raffinate, in cui la fotografia è solo il pretesto iniziale, che permette di andare alla ricerca di soluzioni estetiche oltre la stessa pittura, mutuando dall’antico e dal presente gli aspetti tecnici e formali.
Una vera e propria ri-creazione visiva, per farci affacciare non tanto sulla realtà, quanto su ciò che sta dietro a questi personaggi-archetipo scolpiti dalla luce: quinte teatrali dove si muovono esseri umani, oggetti e animali che mostrano una propria inquietudine. Ne emerge un’umanità poliedrica e sfaccettata, dalla presenza forte, quasi ingombrante, a volte ritratta esplicitamente, a volte semplicemente evocata.
FIno al 17 luglio
Galleria d’arte Barbara Paci
piazzetta del Centauro 2
Pietrasanta (Lu)
Info: 0584792666; www.barbarapaciartgallery.com