Duò, tra amore e ossessione

«L’artista, anche quando apparentemente non sta facendo nulla, in realtà lavora con la mente, progetta continuamente qualche cosa, si perde nelle immagini, le ricrea con la sua immaginazione, dà un senso a ogni cosa, elabora sempre nuovi concetti. L’arte diventa un abbraccio inscindibile tra amore e ossessione». A parlare è Daniele Duò, giovane artista piemontese che con la sua personale “Black candy” occupa i locali dello Spazio Orlandi di Milano fino al 10 luglio.

Classe 1986, il pittore nato a Torino ha una formidabile capacità di dipingere a olio e dimostra una grande manualità, tipica di un artista già maturo. La mostra, a cura di Pietro Di Lecce, presenta opere prevalentemente in bianco e nero che raffigurano donne, madri, streghe, fate profanate o seducenti “pin up” smarrite e maledette, ritratte immobili nella solitudine di un ricordo o circondate dalla folla. Occhi dipinti con lo scopo di attirare, incuriosire e far riflettere, perchè per l’artista lo sguardo è tutto e nella pittura è strumento di immedesimazione.

«Osservando le opere di Duò – spiega il curatore Di Lecce – si arriva direttamente e senza nessun filtro a ciò che è la sua sensibilità, la sua visione del mondo e alle persone che lo circondano. Sembra quasi che la figura ritratta instauri con l’osservatore una nuova forma di comunicazione istantanea ma con dei piccoli accorgimenti che portano a capire le sensazioni di chi l’artista ha ritratto. A volte facilita l’interpretazione del suo linguaggio visivo accostando volti a lui familiari come oggetti, piante o animali con gli stessi mezzi tipici del surrealismo rimanendo però in una visione quasi “fantasy” dell’opera». Con Daniele Duò la galleria inizia un ciclo di mostre personali destinate a promuovere i giovani artisti al solo fine di divulgare e far conoscere le nuove promesse del panorama artistico italiano, gratuitamente e senza scopi di lucro.

Fino al 10 luglio
Spazio Orlandi
via vespri siciliani 16, Milano
Info: 02473046; www.spaziorlandi.com