La galleria Pack di Milano ospita lo scenario dell’ultima seducente, dissacrante ma sincera, provocazione dell’artista russo Andrei Molodkin. Il talento che alla scorsa Biennale di Venezia ha raccolto importanti riconoscimenti, grazie all’indimenticabile contributo apportato dalla sua istallazione nel padiglione russo, ritorna con nuovi input; non mancano i richiami a quella dimensione politico-ideologica, fatta di verba et scripta, che già aveva caratterizzato la potenza dei suoi precedenti lavori.
Un linguaggio e una tecnica inusuale, dove "l’oro nero" e i sistemi idraulici utilizzati per innescare la circolazione “del male”, sono parte imprescindibile dell’opera stessa. Tecniche non particolarmente evolute, vengono esasperate al punto da divenire complesse: uno scarabocchio fatto a penna biro si trasmuta in cellula neuronale impazzita, in grado di moltiplicarsi all’infinito su superfici pittoriche di enormi dimensioni. Il risultato è il quasi tridimensionale monito “Sin” o l’insulto “Fuck you”, carico di quella rabbia di cui è intriso il segno spasmodico e l’indole ribelle dell’artista. Materiali tra loro diversi, dunque, petrolio, inchiostro o sangue, accomunati dal loro fluire come linfe vitali nei sistemi sociali, vere e proprie variabili strutturali della polemica sull’economia occidentale. La mostra "Sincere" propone una serie di tele di grandi dimensioni realizzate con la penna biro, sculture fatte di tubi a neon e petrolio e disegni preparatori. A voler trarre una morale, seppur non necessaria, occorre leggere con sincerità l’apparato sociopolitico che ci circonda, e dunque, con altrettanta schiettezza, a non voler peccar d’ignavia, proclamare lo scevro “Fuck you”.
Fino al 28 maggio
Info: galleria Pack
foro Buonaparte 60, Milano
Info: 0286996395; www.galleriapack.com