Si è inaugurata il 30 aprile la nuova esibizione di Aron Demetz alla galleria Goethe di Bolzano: la resina avvolge sculture in legno che altre volte invece sono scavate dalla potenza del fuoco. «Ancora più convinta radicalità, con ancora più esasperata rigidità, con ancora più acuto impegno – scrive Danilo Eccher – approda all’ultima sua ricerca attraverso l’abbandono di ogni debolezza manuale per sfruttare la neutralità inespressiva del computer, sfiorando così certe esigenze di rinuncia al controllo che animavano negli anni Cinquanta le ricerche zen del gruppo Gutai e di Kazuo Shiraga soprattutto. In queste opere Aron Demetz segue le isobare del computer scoprendo una figura aliena, glaciale, emerge un’immagine ‘altra’ che abbandona il rude e primitivo taglio del legno per svelare un fitto tratteggio dell’intera superficie. Sulla scultura si dispone il disegno, alle spigolosità dell’impianto volumetrico, alla fisicità plastica si affianca la carezza di un segno nitido, continuo, sinuoso».
E continua affermando: «La pelle dell’opera è avvolta da una coltre di linee che inseguono il profilo di un’asperità, di un avvallamento, disegnando così una sorprendente mappatura ‘astratta’ della figura. Sono funghi, muffe, organismi semplici che proliferano inattesi sul corpo della scultura, mutandone la fisionomia, sconvolgendone il racconto, sorprendendo lo sguardo in un feroce agguato visivo». Aron Demetz nasce nel 1972; studia all’Istituto d’arte di Selva Val Gardena. Collabora con lo scultore Willy Verginer e tra il 1997 e il 1998 frequenta l’Accademia di Belle arti Norimberga con Christian Höpfner. Dal 2010 tiene la cattedra di scultura all’accademia di Belle arti di Carrara. Attualmente vive e lavora a Selva di Val Gardena.
Dal 2005, attraverso lo sguardo delle sue opere, esprime l’interiorità, un mondo di emozioni e sentimenti che risiede all’interno dell’uomo. Pur con i tratti cancellati in parte dalla resina, le sculture di Demetz possiedono sempre uno sguardo e dei velati lineamenti. In questi ultimo lavori, invece, lo sguardo, la forma del volto a volte scompaiono per lasciare spazio esclusivamente alla linea scultorea nella sua autonomia.
Fino al 31 maggio
Aron Demetz
Galleria Goethe
via della Mostra 1, Bolzano
Info: 0471 975461; www.studio-layout.it