Otto, rivisitare la tradizione

«Il progetto Otto luogo dell’arte di Olivia Toscani arriva al momento giusto, perché in questo periodo il design sta cercando nuove vie, significati e modi d’esprimersi. L’idea è invitare artisti, designer e architetti a progettare lavori con una forte identità, pezzi significativi, densi di concetto, storia e memoria, con una visione del futuro. Il desiderio è che siano oggetti d’uso quotidiano, perché l’ambizione è confrontarsi con la vita di tutti i giorni». Così scrive Cloe Piccoli, curatrice, critica d’arte e amica d’infanzia di Olivia Toscani. I suoi genitori (Rosanna Bianchi e Bobo Piccoli), infatti, sono tra gli artisti che hanno collaborato con la galleria creata dalla madre di Olivia, la Megalopoli. E proprio da quella straordinaria situazione nasce l’impulso per questa nuova iniziativa: far rivivere a Firenze la brillante attività della galleria-laboratorio aperta a Milano, nel 1979, da Agneta Holst. Galleria che ha ospitato collezioni di design d’eccezione, create da artisti come Castellani, Accardi, Cavaliere, Dorazio, Paladino, Pomodoro, Pistoletto e poi ancora Marano, Pettena, Sottsass, Tarshito e Mauro Lovi, curatore artistico di Otto che inaugura la galleria con una personale.

E saranno le maestranze locali toscane, stavolta, a realizzare le opere disegnate dagli artisti chiamati da Otto; un progetto che potrebbe interessare, dunque, non soltanto gli artisti che esporranno ma anche un buon numero di artigiani. «Abbiamo pensato a questo spazio come a un luogo dinamico dove far incontrare artisti importanti e artigiani del territorio» – spiega Toscani Rucellai – «e vorremmo che anche le opere non rimanessero relegate allo spazio fisico della galleria. Sarebbe interessante coinvolgere palazzi e luoghi storici fiorentini; mettere a confronto alcuni degli artisti già in calendario, come Tarshito e Ugo Marano, con luoghi di maggiore visibilità. Ritengo che nell’antico si possa trovare la valorizzazione del contemporaneo».

Intanto la galleria presenta una ricca programmazione, già definita fino al prossimo marzo. Alla personale di Lovi segue La collezione di Megalopoli di Agneta Holst (18 maggio-31 luglio), poi una personale di Tarshito (6 settembre – 8 novembre), quindi Oh! Nirica (letti e utensili per sognare) dal 15 novembre al 16 gennaio) e infine una personale di Ugo Marano, anche lui presente tra gli artisti della Holst, dal 25 gennaio al 22 marzo 2012.

LA GALLERISTA

Olivia Toscani, figlia d’arte

Nel tracciare la biografia di Olivia Toscani (Milano 8 maggio 1966) non si può non ricordare la sua cerchia familiare. Olivia è figlia di Oliviero, celebre fotografo e dirompente forza creativa del mondo della moda e della comunicazione, già a sua volta figlio d’arte (il padre è stato il primo fotoreporter del Corriere della Sera). La madre è Agneta Holst, intraprendente e acuta gallerista che alla fine degli anni Settanta coinvolge nel suo lavoro i più importanti artisti del momento. Gli zii? Aldo e Maria Rosa Toscani Ballo, tra i più noti fotografi italiani di design. Il marito, infine, è Corso Rucellai, corredato di titolo nobiliare. Assieme alla famiglia, Olivia Toscani vive da molti anni all’Impruneta, nei dintorni di Firenze.

LA SEDE
Abitare una vecchia bottega

Otto apre i battenti nella via dedicata ai sontuosi negozi dei più rinomati antiquari fiorentini, così da suggerire – anche fisicamente – il suo interesse per l’arte applicata. Lo spazio preso in affitto, di circa 100 metri quadrati, è parte di un palazzo cinquecentesco, con i caratteristici soffitti a volta, gli architravi in pietra serena e le pareti neutre. Otto luogo dell’arte, via Maggio 43 rosso, Firenze. Info: 055288977; www.ottoluogodellarte.it.