Il magnifico mondo di Bombardieri

Parigi, Berlino, Montecarlo, Losanna. Ma anche Milano, Bologna, Ferrara e Verona. Sono solo alcune delle città che nel corso degli anni hanno accolto le mostre di Stefano Bombardieri – figlio d’arte, è cresciuto nello studio del padre, anch’egli scultore – protagonista della 52esima Biennale di Venezia con l’opera “Europa pallida madre” installata al chiostro di San Francesco della Vigna.

A distanza di quattro anni da quell’importante esperienza, l’artista bresciano classe ’68 è al centro di una personale alla casa d’arte Artribù, a Roma, dal titolo “Rhino petrol company”. La mostra, con la curatela di Claudio Proietti e visitabile fino al 21 maggio, presenta una serie di opere particolarmente significative, «per dar modo allo spettatore di stupirsi ed emozionarsi del magnifico mondo di Bombardieri», spiega il curatore.

Nell’occasione lo scultore, che dagli anni Novanta realizza soprattutto opere di grandi dimensioni per spazi pubblici e privati, propone una serie di lavori che narrano i suoi mondi interiori, percorrendo una carriera che attraversa opere di matrice iperrealista ed espressioni legate all’arte povera, al minimalismo, alle videoinstallazioni e alla ricerca concettuale. Nel corso degli ultimi anni, Bombardieri sta denunciando con le sue opere il rischio che (in maniera irresponsabile) l’uomo assume nella forsennata gestione dell’ecosistema: da qui la personale “Rhino petrol company”, simbolica multinazionale dell’estinzione ma soprattutto metafora della dissolutezza dei nostri tempi.

Info: www.artribu.it

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