Tra figurazione e simbolismo

Alla galleria Francesca Minini Armin Boehm riflette sugli esseri umani e sul pensiero umano, rendendolo reale con l’uso della pittura; ispirandosi alla letteratura d’avanguardia e all’espressionismo crea soggetti poetici e contemporanei. Il titolo della mostra è "Chiffon rouge", nome che nasce pensando al testo di Ernst Jünger (1939), “Auf den Marmorklippen” (Sulle scogliere di marmo), il racconto su una tranquilla società agricola, sconvolta da un evento rovinoso. Chi è "Chiffon rouge"? È una belva canina in grado di abbattere i branchi di cani che difendono la civiltà agricola.

Aggirandosi tra figurazione e simbolismo, l’artista tedesco s’immedesima nell’essenza dell’uomo contemporaneo per ritrarlo nel vivo delle sue mutazioni. Infatti, tramite l’utilizzo del collage, delle stratificazione del colore e delle forme, Boehm realizza delle sequenze di immagini in cui spazi e figure frammentano i gesti del vivere quotidiano. Disegnando gli interni e le nature morte, i paesaggi e i ritratti di gruppo, l’artista si concentra su temi tipici del modernismo lirico poetico e filosofico per decifrare e svelare l’interiorità dell’individuo. La simbologia gli è amica, come nel caso dei rami e delle radici che disegna, emblemi della capacità dell’uomo di espandersi, anche e soprattutto mentalmente.

Fino al 4 maggio
Galleria Francesca Minini
via Massimiano 25, Milano
Info: 0226924671; www.francescaminini.it